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Folklore e albero della vita, sfila la couture di Dior

Folklore e albero della vita, sfila la couture di Dior

Maria Grazia Chiuri ispirata da piccola opera di artista ucraina

ROMA, 05 luglio 2022, 02:03

di Patrizia Vacalebri

ANSACheck

FASHION-FRANCE-DIOR © ANSA/AFP

FASHION-FRANCE-DIOR © ANSA/AFP
FASHION-FRANCE-DIOR © ANSA/AFP

L'albero della vita, un' opera di piccolo formato dell'artista ucraina Olesia Trofymenko, è lo spunto da cui parte la direttrice creativa di Dior, Maria Grazia Chiuri, nella sua nuova collezione di haute couture FW 2022/23. Pittura e ricamo a piccolo punto danno consistenza emotiva a quell'immagine simbolo di riferimento per religioni diverse e mitologie lontane.
    L'albero della vita connette tutte le forme della creazione: sostiene i cieli e li collega attraverso rami e radici con la terra e il sottosuolo. Un'immagine, quella di Trofymenko, inscritta nei tratti stilistici comuni al folklore di molti territori. La moda ha sempre subito la fascinazione dei costumi popolari, per quel bisogno di decorazione che è originario di ogni esperienza artistica. È in quel territorio della tradizione all'apparenza immutabile come la couture e per questo rivoluzionaria che Chiuri contempla la moda attraverso il filtro dell'arte.
    La collezione è una sequenza di pezzi che risuonano degli immaginari del folklore che innerva tutte le culture e le mette in dialogo senza pregiudizi. Sono oggetti assoluti che disegnano silhouette impronta di quelle forme della moda frutto di usanze comuni, declinate nella dimensione senza tempo della couture. I rami, il tronco, le radici dell'albero della vita. Forma che sfugge al controllo per espandersi liberamente in molti dei capi grazie all'esplosione dei ricami, composti da fili di cotone, seta e corda. Le sfumature di beige sono illuminate a volte da un punto di nero o di azzurro. Ricami che richiedono tempo e pazienza su tessuti di cotone, crepe di lana, seta e cachemire.
    Abiti patchwork composti da dettagli in pizzo e guipure color bronzo e nero. Poi patchwork che diventano memoria nella composizione di materialità domestiche. Mentre la mussolina di seta degli abiti lunghi e leggeri si accosta al corpo grazie ai virtuosismi del punto smock. La silhouette del New Look è reinterpretata nei materiali: la struttura della giacca Bar è coperta da un tessuto effetto smock in verticale, e la gonna si struttura nei nastri che la trattengono nella parte alta, formando una coda. Le pieghe delle gonne a volte si aprono in pannelli arricciati: fanno esplodere la silhouette Dior. Sfilano abiti-salopette con gonne a corolla, portati su camicie trasparenti. Lunghi vestiti in tartan o in pizzo. Tessuti fatti a mano a telaio ostentano la preziosa trama irregolare in abiti che escludono l'orlo.
    Ampi trench di seta o di cotone ricamati proteggono abiti lunghi. Plasmare materiali e forme in quella dimensione riflessiva dell'atelier, porosa alla realtà sociale in cui abitiamo. Ricordare che cosa significhi oggi essere umani. Sono i gesti tramandati, appresi e sempre tramandati, quelli che nella ripetizione diventano litania e preghiera. L'albero della vita è richiamo, un monito a recuperare tradizioni e ristabilire anche solo momentaneamente un equilibrio. 
   

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