Pistacchio, con la variante salato, creme, nocciola, cioccolato, sorbetti alla frutta, ai gusti classici si sono aggiunti, con una grande rivincita di gelaterie artigianali, sapori diversi, più contaminati. Per più di un'estate arachide e caramello croccante sono stati i più ricercati, ora è sempre in voga ma ai giovani stanno piacendo molto tutti i gusti mutuati dai loro dolci preferiti e quindi via al gusto cheescake newyorkese, al Marsh, al Kinder Bueno, ai variegati alla Nutella, perfino al Lindt gelato e alla torta sacher. Accanto a questi il gelato contemporaneo, fatto di ricerca e creatività aggiunge altri sapori che si stanno facendo strada, per quando gourmet e non certo diffusi in ognuna delle migliaia di gelaterie italiane (nel 2021 il consumo procapite di gelato in Italia è tornato a oltre 8 litri l’anno).
A Roma da Capitan Cono di Giorgio Carlo Bianchi sta riscuotendo successo il gelato al cacio e pepe, con cialda di pecorino romano, in atre gelaterie, segnalate dall'Associazione italiana gelatieri, i gusti al salmone e al ragù di manzo, secondo un binomio che mette insieme ristorazione e gelato con ricette della tradizione mutuate dalla cucina. Nella catena Rivareno il gusto più venduto è il cremino, con variante dark (cioccolato fondente, panna e nocciola, intercalando il tutto con uno strato di crema pistacchio), mentre nella gelateria Fassi, che esiste dal 1880 ed oggi è diretta dalla quinta generazione con Andrea Fassi che porta avanti la tradizione di famiglia con piglio educational organizzando tour nel Palazzo del Freddo e giornate a tema si spiega. "Non vendiamo gusti come Kinder Bueno, Kit Kat, Puffo… quei gusti che alla vista sono super invitanti ma sembrano avere tutti lo stesso sapore. Perchè? I motivi sono semplici: Si allontanano dall’idea di artigianalità , le materie prime sono industriali e perchè per noi i gusti classici, come crema e cioccolato, sono imbattibili", dice. A monte del gelato artigianale, classico e moderno, ci sono le materie prime, meglio se guardano al territorio, e ovviamente il rifiuto categorico di conservanti, trigliceridi, coloranti.
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