In attesa dell'avvento di 'leader
forti e saggi' tanto epifanici quanto improbabili, e nella
speranza di una 'grande tregua', il grande disordine globale è
destinato a proseguire nei prossimi anni con la "competizione
senza regole tra le grandi potenze", per le quali "ogni
compromesso strategico sarebbe negazione di sé". Ad esserne
convinto è Manlio Graziano nel suo 'Disordine mondiale'
(Mondadori, pp 228, euro 18,5), volume presentato alla Maison de
l'ltalie a Parigi dalla docente di Europa e Mondializzazione
presso l'università Cattolica Ovest Nantes e di Storia
dell'Europa Orientale alla Sapienza di Roma, Renata Gravina. A
fare gli onori di casa la direttrice Maria Chiara Prodi.
Per Graziano, esperto di geopolitica e professore presso
Sciences Po e l'università Sorbona di Parigi, l'immediato
avvenire non si riduce all'alternativa tra ordine mondiale e
guerra mondiale. "Il moltiplicarsi di conflitti cui assistiamo
da tempo - ha spiegato - sembra sfociato in un tragico disordine
globale. Una guerra in piena Europa e il drammatico
riacutizzarsi della crisi in Medio Oriente hanno contribuito
alla percezione che la realtà che ci circonda sia sempre più
caotica e incontrollabile".
Nel suo libro Graziano traccia paralleli tra l'attualità e
alcuni momenti chiave della storia moderna per capire se sia mai
esistito nella storia un momento di pace e se sia possibile un
'nuovo ordine mondiale,' che porti benessere e stabilità. Dalla
Guerra dei Trent'anni conclusa con la pace di Westfalia, alle
guerre napoleoniche suggellate dal Congresso di Vienna, fino
alla Seconda guerra mondiale e al successivo bipolarismo
garantito da Stati Uniti e Unione Sovietica; secondo l'autore la
pace non è stata altro che l'ordine imposto dalle potenze
vincitrici agli sconfitti.
"Gli Stati Uniti - ha sottolineato - stanno oggi perdendo
quel che resta della loro egemonia stabilizzatrice, e nessuno
può sperare di prenderne il posto senza alimentare, estendere e
approfondire il disordine che ormai dilaga sotto i nostri occhi.
Il carattere caotico e conflittuale della politica mondiale è
dunque destinato a durare. Solo con questa consapevolezza
possiamo affrontare le sfide che ci attendono negli anni a
venire".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA