Pausa natalizia ricca di lavoro per
alcune scuole, chiamate ad esprimere entro il 30 dicembre
l'adesione alla sperimentazione della filiera formativa
tecnologico-professionale. Sta infatti per arrivare in porto la
riforma di quella filiera.
Nei giorni scorsi la Commissione Cultura del Senato ha concluso
l'esame del provvedimento che dovrà superare il passaggio in
Aula ma i lavori riprenderanno solamente il prossimo 9 gennaio.
Nel calendario ufficiale l'esame del disegno di legge sulla
riforma non risulta ancora all'ordine del giorno ed è quindi
possibile che l'aula lo prenda in carico verso la metà del mese;
poi il provvedimento dovrà andare alla Camera dei deputati; di
questo passo è possibile che l'effettiva pubblicazione nella
Gazzetta ufficiale e l'entrata in vigore delle disposizioni
slitti alla fine di gennaio.
A settembre dovrebbe essere avviata la sperimentazione dei
nuovi percorsi quadriennali previsti dalla legge.
Entro il 30 dicembre di quest'anno le scuole interessate
devono far deliberare in merito i propri organi collegiali -
anche con riunioni on line - e registrarsi su una piattaforma
dedicata; l'adesione varrà per le iscrizioni alla classe prima
dell'anno scolastico 2024/25. A dover decidere sono ancora pochi
istituti, la gran parte lo ha già fatto.
Il decreto sulla sperimentazione è stato firmato dal ministro
dell'Istruzione Giuseppe Valditara nonostante il parere
contrario del Consiglio superiore della pubblica istruzione
(Cspi). Forti critiche sono arrivate dalla Flc-Cgil.
"Questa riforma - sostiene il sindacato del comparto istruzione
guidato da Gianna Fracassi - è di fatto una riforma di sistema
con la riduzione di un anno della secondaria che si apre alla
privatizzazione e ad un nuovo reclutamento del personale a
chiamata diretta degli esperti. Si tratta di un anticipo
dell'autonomia differenziata, avviata in modo subdolo che segna
la fine del diritto all'istruzione uguale per tutti i cittadini
del nostro Paese".
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