La proposta del Ministro
dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, di tenere le
scuole aperte, su base volontaria, anche d'estate, "può
essere l'opportunità per dare forma a strutture scolastiche
aperte a programmi estivi e formativi per i bambini e bambine
che in molti Comuni sono già attive da tempo": lo rende noto
l'Anci, secondo la quale però "è necessario per i Comuni aprire
un confronto diretto con il Ministero per strutturare un sistema
integrato ed efficiente con le necessarie risorse".
"L'idea di tenere le scuole aperte d'estate consente non solo
di contrastare il cosiddetto 'summer learning loss' ma di
offrire occasioni di apprendimento ed esperienze formative che
utilizzano molteplici codici e linguaggi e l'opportunità di
utilizzare le risorse del territorio e della città intesa come
spazio educativo a tutto tondo". E' il pensiero di Maura
Striano, assessore all'Istruzione e alle famiglie del Comune di
Napoli. Fondamentale "un ripensamento del calendario scolastico
- afferma Striano - tenendo conto della possibilità di inserire
brevi visite di scambio in altre realtà territoriali, viaggi di
istruzione e attività residenziali presso strutture territoriali
che possano accogliere gruppi e comunità".
A detta di un altro assessore all'Istruzione, Daniele Ara del
comune di Bologna, "è assolutamente positivo che si apra il
dibattito sulle scuole aperte d'estate che al momento è ancora
sulle spalle delle municipalità e delle famiglie. Quindi
accogliamo con favore questa apertura, che peraltro raccoglie le
sollecitazioni che da tempo arrivano dai Comuni; Anci farà la
sua parte". Ara evidenzia anche la necessità di pensare ai
centri estivi come "un supporto di welfare familiare ma anche
come momento di integrazione, formazione e socializzazione. E'
un'opportunità di crescita e di arricchimento - afferma - ma
bisogna che il Paese ne discuta, che ci sia una regia,
finanziamenti, idee, e che si vada verso un sistema integrato
che coinvolga scuole, Ministero, Comuni, Terzo settore e Regioni
che fanno i calendari scolastici e che devono essere
rimodulati".
Per l'assessore all'Istruzione del Comune di Bergamo, Loredana
Poli, "se l'obiettivo è quello di dare risposte sia ai bisogni
educativi dei bambini e dei ragazzi sia a quelli relativi la
conciliazione dei tempi di vita e lavoro delle famiglie, sarebbe
meglio ripensare il calendario scolastico nel suo insieme con
una idea europea di vacanze più spezzettate durante l'anno,
evitando l'interruzione lunga dell'estate che ha una
ripercussione sia sugli apprendimenti dei bambini e dei ragazzi
sia delle famiglie che devono cercare soluzioni impegnative".
Infine, secondo l'assessore all'istruzione del Comune di
Bari, Paola Romano, "è necessario sostenere le famiglie e
fornire al contempo ai ragazzi attività ludico educative, dando
anche la giusta centralità all'insegnamento e al ruolo degli
insegnanti. Di fatto nel nostro Comune siamo attivi da anni su
questo versante per consentire anche ai bambini che per ragioni
squisitamente economiche non possono permettersi vacanze o campi
estivi a pagamento, di fruire di un servizio di intrattenimento
e formativo. Quindi - conclude Romano - siamo assolutamente
favorevoli alla proposta ma serve un confronto ragionato".
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