"Dopo 11 giorni di occupazione
pacifica non sono ancora arrivate risposte dall'università La
Sapienza". Lo affermano gli aderenti a End Fossil Roma, i quali
chiedono che l'università prenda pubblicamente posizione contro
le aziende fossili. In funzione di ciò è stato redatto un
documento, inviato al senato accademico, in cui si evidenziano
tutte le violazioni al momento in atto.
"La Sapienza deve schierarsi con la scienza! Questo silenzio è
complice", dice Alessandro della coalizione End Fossil Roma.
"Durante questi giorni sono stati organizzati lezioni e incontri
per coinvolgere la comunità studentesca e il corpo docenti,
ascoltando la voce di tutte le persone che vivono la nostra
università, ricevendo moltissima solidarietà: la mobilitazione
ha lanciato un'appello che ha raccolto il pieno supporto della
comunità universitaria. Al terzo giorno dal lancio l'appello è
stato firmato da più di 100 docenti e più di 400 studenti,
studentesse, dottorandi e dottorande. Tutte queste voci avanzano
una richiesta di coerenza alla Sapienza che non può essere
disattesa".
Per questo è stato convocato un corteo per domani, 6 giugno,
alle 16:30, dal prato davanti a Geologia.
L'ateneo, dal canto suo, nel confermare la propria posizione
di massima attenzione ai temi ambientali, ha intrapreso un
confronto con le studentesse e gli studenti che manifestano,
chiedendo tuttavia "il rapido ripristino delle condizioni di
legalità e sicurezza che l'occupazione di spazi della città
universitaria mette a rischio, considerato anche l'avvio di
numerose opere edilizie finalizzate all'ammodernamento delle
strutture, nonché all'aumento degli spazi a disposizione delle
attività didattiche e della socialità della comunità". Un
incontro, calendarizzato per il 12 giugno, è previsto tra i
membri del Comitato tecnico scientifico e una delegazione dei
manifestanti.
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