"In Calabria
sono state emanate 2.648 ordinanze di demolizione di immobili
abusivi ma ne sono state eseguite, in tutto, 168, cioè il 6%.
Una situazione che non può più essere tollerata". Lo ha detto
il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola
Morra, nel corso della conferenza stampa che ha tenuto a Cassano
allo Jonio, insieme al prefetto di Cosenza, Paola Galeone, in
concomitanza con l'avvio dei lavori di demolizione di un
immobile confiscato alla famiglia di 'ndrangheta Portoraro.
"A mia memoria quella di stamattina - ha aggiunto Morra - é
la prima demolizione che viene messa in atto in provincia di
Cosenza, che é la più vasta e popolosa della Calabria e quella
più interessata nella regione al fenomeno dell'abusivismo
edilizio. Adesso, con operazioni come quella messa in atto
stamattina, lo Stato fa capire che non si può più ripetere un
passato angosciante e infame anche per responsabilità di pezzi
dello stesso Stato. Questo perché le Amministrazioni locali sono
parte dello Stato e debbono iniziare, loro per prime, a fare
rispettare le regole. Ed è paradossale che questo rispetto delle
regole avvenga oggi in un Comune che stato sciolto per
infiltrazione mafiosa. Quello che lanciamo stamattina è un
segnale anche e soprattutto alle Amministrazioni comunali. Non
sta scritto da nessuna parte che lo Stato centrale debba
sostituirsi agli enti locali. Il mio auspicio è che da oggi
tanti altri sindaci che si trovano in situazioni come quella che
si é vissuta a Cassano sentano l'obbligo morale, innanzitutto,
di fare ciò che la legge gli impone. Perché la responsabilità
della demolizione è in capo all'ente locale e non è tollerabile
che lo Stato centrale debba subentrare perennemente. Nessuno
potrà più essere omissivo perché proprio l'omissione è un grande
problema ed una responsabilità politica. Lo so che conviene
perché, se uno non fa il suo dovere, magari viene ripagato in
termini elettorali. Ma é proprio in questo senso che bisogna
cambiare mentalità. Bisogna fare capire, a noi stessi per primi,
che qui la legge, se c'è, tutela tutti e in particolare i più
deboli".
"L'abusivismo - ha concluso il presidente dell'Antimafia - è
un reato grave che colpisce non solo l'ambiente, ma le stesse,
comunità, che vengono stuprate da questi oltraggi. Oltraggi che
poi producono un danno turistico perché un ambiente bellissimo
come quello calabrese viene oltraggiato da una cementificazione
che in Calabria è normalità".
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