"Napoli rischia crolli ormai
ovunque, specialmente per tutti gli scavi che sono stati fatti
negli ultimi vent'anni". Così la consigliera comunale del gruppo
misto, Maria Muscarà, commenta il crollo avvenuto nelle torre
del Maschio Angioino. Per Muscarà "ormai mezza città è a
rischio. Abbiamo registrato crolli nei cimiteri come in quello
di Poggioreale, dove le salme non hanno neanche più un'identità,
o in chiese antichissime; puntualmente riscontriamo che questi
problemi vi sono proprio dove la politica ha deciso di scavare,
per far passare magari la linea 6, o dove decide di bloccare le
falde acquifere di Napoli che prima o poi una strada ritrovano.
Questa volta è il turno del Maschio Angioino, dove altri crolli
sono avvenuti in una delle aree più importanti del Castello.
Quando dicevamo che Napoli non era più una città da scavare, ci
deridevano e combattevano - continua la Muscarà - ma lo stesso
professor Caniparoli sottolinea da vent'anni il rischio di
crolli e disastri di ogni tipo; solo adesso si cominciano a
contare i danni e forse si sta capendo che Napoli, con le sue
vene d'acqua e le sue fragilità, non è una città nella quale si
può scavare! E mentre il governatore ci 'minaccia' di costruire,
scavando nuovi edifici per spostare l'intera regione nel futuro
"Palazzo De Luca", lì dove già si era avuta la prova che non si
può scavare, ma tutti fanno finta di niente, vorrei sapere da
Roma chi continua a finanziare la linea 6 della metro. I crolli
nella torre del Maschio Angioino, che seguono quelli che hanno
riguardato la parte interna dell'Albergo dei Poveri, l'Arco
Borbonico, il crollo di pietre da Castel dell'Ovo, i cornicioni
da strutture monumentali come la Galleria Umberto che ha fatto
una giovane vittima, purtroppo non saranno gli ultimi e da tempo
denunciamo che è tutta l'area a rischio, finanche la Reggia,
praticamente la zona più importante di Napoli a rischio per gli
scavi pazzi. La storia è sempre la stessa!" conclude la
consigliera comunale di Napoli.
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