Contribuenti napoletani sul piede
di guerra contro "Napoli Obiettivo Valore", la società
incaricata dal Comune partenopeo per la riscossione coattiva dei
tributi. Numerosi cittadini stanno infatti ricevendo in questi
giorni ingiunzioni di pagamento ritenute illegittime, perché il
nodo della questione risiede nella presunta mancanza
dell'iscrizione di "Napoli Obiettivo Valore" nell'albo dei
soggetti abilitati alla riscossione, un requisito fondamentale
previsto dalla legge. Questa irregolarità ha portato la Corte di
Giustizia Tributaria di Napoli a sospendere i ricorsi dei
cittadini, in attesa di una decisione definitiva della Corte di
Cassazione.
Nonostante questa situazione di stallo legale però,
tantissimi consumatori segnalano che continuano a ricevere
ingiunzioni "la cui legittimità è tutta da verificare".
"La società di riscossione - consiglia Carlo Claps,
presidente Aidacon a difesa dei consumatori - non recede dal
notificare ingiunzioni, anche per debiti prescritti o già pagati
o annullati con sentenza o, addirittura, avviare azioni
esecutive come iscrivere fermi amministrativi sui veicoli o
pignoramenti. Cosa possono fare i cittadini? Innanzitutto è
fondamentale non pagare ingiunzioni contestate e rivolgersi ad
un avvocato per valutare la propria posizione. Le associazioni
dei consumatori, come Aidacon, offrono assistenza legale e
supporto ai cittadini in difficoltà. Il Comune di Napoli è
chiamato a prendere posizione in questa vicenda: è urgente
sospendere le notifiche delle ingiunzioni contestate, in attesa
della decisione della Corte di Cassazione. Come se non bastasse,
per aumentare i costi della riscossione le ingiunzioni vengono
'spacchettate': invece cioè di inviare un'ingiunzione che
racchiuda tutte le multe di uno stesso periodo riferite a un
unico contribuente, viene inviata una multa alla volta e questo
significa soltanto approfittare e abusare della pazienza dei
cittadini".
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