Auditorium di Santa Chiara di
Solofra: qui il prossimo appuntamento dell'edizione 2024 di
Ra.i.d. Festivals, la rassegna di danza contemporanea,
realizzata con il sostegno di Regione Campania, Comune di
Solofra, Comune di Cairano e il riconoscimento del MiC.
Oggi tocca alla Compagnia messicana Escena Blanca con Azul di
Paco Durán, un'opera che riflette la complicata e ambigua
sensazione di essere messicano. Il pezzo attraversa le
tradizioni e manifestazioni culturali del Messico dal 1950 fino
ad oggi. Cosa significa essere un messicano? Come si relaziona
con gli altri e con il suo passato? A scanso di un nazionalismo
patriottico, sei interpreti, Gabriela Vera, Benazir Jiménez,
Paula Acosta, Fátima Alarcón, Joel Olvera, Juan Manuel Suárez,
ricercano le radici della cultura messicana, un modo di essere,
dall'origine e dal passaggio attraverso e grandi vicissitudini
della storia. «Questo è il luogo che ci è toccato. Cosa possiamo
fare. Siamo capitati nella Regione più trasparente dell'aria»,
direbbe il grande scrittore Carlos Fuentes.
Lo stesso giorno, Raid ospita Through The rite (attraverso il
rito), il progetto con il quale il CDTM, Circuito Campano della
Danza, capofila di un partenariato con l'Associazione
RaIDFestivals, il Festival de Danza Contemporánea Alternativo
Hidalgo (Messico) e la New Dance Young Talent (Olanda) ha vinto
il bando Boarding Pass Plus (IV edizione - Annualità 2023-2024)
promosso dal MiC, pensato per sostenere percorsi internazionali
per lo sviluppo dei processi artistici e il consolidamento delle
collaborazioni tra professionisti italiani e quelli di altri
Stati.
In scena "Devoto", concept e coreografia Claudio Malangone,
autore e interprete Luigi Aruta, assistente alla coreografia
Adriana Cristiano, musica originale Alessandro Capasso. La
performance nasce con l'idea di indagare la nozione di rito, al
di là del senso strettamente religioso, isolando e ordinando
gesti e movimenti. Partendo dalla processione delle "Cente" e
dei "Fujenti" (riti religiosi tipici del sud Italia) ci si
chiede fino a che punto il concetto di rito sia così applicabile
a contesti sociali e culturali diversi, che cosa si intenda con
questo termine e se esista una qualche componente comune a tutti
i comportamenti rituali. Gesti, anche semplici, che assumono un
carattere paradigmatico in quanto ripetizione delle gesta di
dei, eroi, spiriti o antenati, di cui le attività ordinarie
degli uomini non sono che un pallido riflesso. Ne risulta una
sorta di cerimonia con specifiche azioni corporee, posture e
atteggiamenti, secondo una sequenza precisa che conduce ad una
danza, che sia propiziatoria e liberatrice.
Arte nell'arte, Trough the rite sarà anche l'occasione per
presentare al pubblico di Pontecagnano la Mostra fotografica
"Sacro e Profano" a cura dell'artista della fotografia e docente
UNISA Gianpiero Scafuri con scatti di Gianpiero Scafuri, Giada
Ruoppo e Claudio Malangone.
Domani, al Teatro 99 Posti di Avellino sarà la volta di
"Mercurio", performance che nasce dall'incontro tra la
coreografa e performer Luna Cenere e il compositore,
improvvisatore e sassofonista Antonio Raia. Per definizione la
caratteristica di questo metallo è di assommare in sé proprietà
antitetiche, essendo un elemento pesante ma anche volatile. Una
ricerca che prende anche spunto dall'astronomia e che spazia
sino alla mitologia: di cui il simbolo riunisce insieme gli
ideogrammi della Luna del Sole e della Terra. Un tema, un
simbolo, per racchiudere le riflessioni scaturite dalla
condivisione di pratiche, posture e saperi e -al tempo stesso-
una metafora contenitrice della dualità del maschile-femminile,
di obliquità di senso e trasversalità, senza escludere la
dimensione del viaggio e del rischio.
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