"La vita e la carriera Ammaturo
rappresentano un esempio. E' come se il nostro lavoro di oggi
fosse dedicato a chi è venuto prima di noi. La morte di Ammaturo
è un sacrificio che merita un riscatto che implica un impegno
collettivo e costante da parte di tutti i settori della
società". Lo ha detto il questore di Napoli, Maurizio Agricola,
intervendo alla quindicesima edizione del "Premio Ammaturo -
Legalità Città di Napoli", istituito alla memoria del dirigente
della Squadra Mobile di Napoli Antonio Ammaturo, ucciso il 15
luglio 1982 in piazza Nicola Amore insieme con l'agente scelto
Pasquale Paola. La cerimonia è stata preceduta dalla deposizione
di corone d'alloro nel luogo dell'agguato. "Dobbiamo chiederci -
ha detto il prefetto di Napoli, Michele di Bari - come è
cambiata la società, non come è cambiata la camorra. L'asticella
dell'età si abbassa sempre di più, i minori sono sganciati da
una logica criminale a cui è difficile tenere testa. Napoli è
cambiata, anche l'approccio al crimine è cambiato". Nel corso
della cerimonia, l'esibizione musicale dei giovani talenti del
Dipartimento di Jazz del Conservatorio S.Pietro a Majella di
Napoli e, in chiusura, la premiazione dei protagonisti di alcune
operazioni di polizia giudiziaria particolarmente meritevoli.
I riconoscimenti sono andanti - primo premio - al personale
della Squadra Mobile, Commissariato di San Ferdinando e al Gips
per le indagini sull'uccisione di Francesco Pio Maimone (un
giovane ucciso a Mergellina mentre stava godendo tranquillamente
di un po' di svago) che hanno portato all'indivuazione del
responsabile e all'arresto di altre sette persone, indiziate, a
vario titolo, dei reati di favoreggiamento, porto e detenzione
di arma comune da sparo.
Primo posto ex aequo al personale della Squadra Mobile che
ha svolto con successo un'indagine, conclusasi con
l'individuazione e l'arresto dell'autore dell'omicidio di Giovan
Battista Cutolo (altra vittima innocente della violenza) il
giovane musicista napoletano, conosciuto con il nome di
'Giogiò', avvenuto il 31 agosto dello scorso anno.
Secondo posto al personale della Squadra Mobile che ha
condotto un'attività di polizia giudiziaria conclusasi con
l'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti
di due appartenenti al clan Di Lauro, accusati di associazione
di tipo mafioso, detenzione e porto di armi da fuoco in luogo
pubblico, sequestro di persona, tortura, omicidio e distruzione
di cadavere nei confronti di Gelsomina Verde, avvenuto a Napoli
il 21 novembre 2004.
Terzo posto al personale della Squadra Mobile e del
Commissariato 'San Giovanni' che ha svolto le indagini
sull'omicidio, aggravato dal metodo mafioso, avvenuto il 12
marzo 2024 dell'ingegnere Salvatore Coppola. Indagini che si
sono concluse con l'esecuzione di due decreti di fermo del Pm.
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