"Mi rivolgo a voi, ragazzi con il
mitra e la pistola. Fate marcia indietro. Salvatevi finché siete
in tempo. Godetevi la vita. Andate al mare. Vivete sereni.
Mangiate il pane guadagnato con il sudore della vostra fronte.
Non condannate a morte i vostri figli. Non terrorizzate la
nostra povera gente. Siamo già tanto impauriti. Non macchiatevi
di sangue, innocente o meno. Respirate a pieni polmoni la
freschezza dei vostri anni. Se volete, fatevi vedere. Se volete
parlare con il nostro e vostro vescovo, Angelo Spinillo,
fatemelo sapere. Caivano è stanca di violenza e morti
ammazzati". Lo scrive sui social don Maurizio Patricello,
parroco del parco verde, in una lunga riflessione che prende
spunto da quanto accaduto l'altro giorno quando due giovani
hanno sparato "all'impazzata contro un distributore di
carburanti a Caivano".
"Prima di ogni altra considerazione - aggiunge - è doveroso
porci le domande vere, quelle che ci fanno male: chi sono?
Quanti anni hanno? Di chi sono figli? Hanno studiato? Possibile
che tutti - famiglie, amici, parrocchie, scuole, mondo dello
sport, servizi sociali, politica locale, regionale e nazionale -
non siamo riusciti a far loro capire che la strada intrapresa è
una strada maledetta che li porterà o in carcere o al
camposanto?".
"La nostra mano è tesa, afferratela. Insieme ce la faremo a
uscire da questo tunnel fetido e buio. Vi benedico. Vi auguro
una vita lunga, onesta, serena", conclude don Patriciello.
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