Nei prossimi 2-3 anni un
consumatore su 4 prevede di aumentare i consumi della mozzarella
di bufala. soprattutto gli under 30. Le certificazioni "green"
e un packaging sempre più sostenibile, sono gli elementi che
potrebbero essere dei fattori incentivanti per aumentare i
consumi nei prossimi anni, secondo il 21% di un campione
interpellato nell'indagine di Nomisma.
Anche in Francia lo scenario futuro è incoraggiante. Il 31
per cento degli intervistati prevede un aumento dei consumi e si
stima che tramite una maggiore conoscenza delle qualità del
prodotto, una base del 45% degli attuali non consumatori
potrebbero diventarlo.
L'Italia è il principale esportatore di formaggi e latticini
in Francia, con una quota sull'import a valore del 34% (i Paesi
Bassi seguono con un peso del 19%). E dal 2018 al 2023 il valore
è cresciuto dell'80%, sfiorando 1 miliardo di euro. La
mozzarella di bufala campana vede proprio nella Francia il
principale paese di destinazione per l'export con una quota pari
al 29%.
"Siamo andati ad analizzare i consumi della Bufala con un
parallelismo tra Italia e Francia e abbiamo visto come sia
sempre più penetrante nelle tavole degli italiani e dei
francesi. Un francese su quattro negli ultimi 12 mesi ha avuto
almeno un'occasione di consumo di bufala campana dop.
Soprattutto i giovani prestano molta attenzione ai fattori
green, inteso sia sui prodotti biologici, sia riguardante i
packaging ecosostenibili. Per quanto riguarda i nuovi mercati,
invece - ha aggiunto Benassi - sono cresciuti molto la Germania
con un punto percentuale nelle quote di export e soprattutto la
Spagna che ha raddoppiato le proprie quote passando da un 5% ad
un 10%".
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