I Consigli dell'Ordine degli
avvocati di Napoli, Bologna, Brescia, Lecce, Milano, Palermo,
Roma e Venezia accolgono con interesse e soddisfazione l'avvio
del dibattito sul tema della separazione delle carriere tra
magistratura giudicante e magistratura requirente ed intendono
adoperarsi perché il confronto prosegua in termini costruttivi e
concreti. Lo rende noto un comunicato.
L'impegno, così come espresso in un comunicato congiunto, è
nella direzione di mantenere la separazione delle carriere tra i
temi vivi di confronto e di approfondimento, sino al
raggiungimento di una soluzione pienamente attuativa dei
principi e dei valori posti dalla Costituzione.
"È indispensabile che la discussione vada su temi ordinamentali
e costituzionali, lontani da schieramenti preconcetti e da
considerazioni di convenienza politica. Si tratta certamente di
una questione da un lato giuridica e tecnica ma dall'altro, ed
ancor prima, di equilibrio tra funzioni dello Stato. È venuto il
momento - ha spiegato Carmine Foreste, presidente del Foro di
Napoli (nella foto) - di dare piena attuazione all'impianto
accusatorio previsto dal codice ed al principio del giusto
processo introdotto con l'art. 111, che disegna le parti
processuali non solo su uno stesso piano, ma anche alla stessa
distanza dal giudice terzo ed imparziale. Una attenta revisione
architettonica degli ordinamenti costituzionale, giudiziario e
processuale, necessita di momenti di ampio approfondimento,
studio e condivisione, nei quali i nostri Consigli dell'Ordine
intendono svolgere un ruolo propulsivo del dibattito e dello
studio. La credibilità di un sistema costituzionale e
l'equilibrio che deve regnare tra i poteri, così come la
credibilità e l'equilibrio delle proposte, si costruiscono anche
attraverso le forme in cui essi si esprimono e attraverso
l'immagine che di essi si dà alla collettività".
Secondo gli ordini professionali, venute meno le ragioni che per
troppo tempo hanno impedito un "laico, sano, costruttivo e
professionale dibattito", occorre ora rivendicare il fatto che
la discussione non riguarda persone o aggregazioni bensì
l'intera società. "Il pensiero condiviso ed approfondito e la
pubblica voce degli avvocati potranno aiutare i cittadini a
scegliere le vie migliori per conservare ed accrescere la
democrazia nel nostro paese".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA