Circa 400 nasse, non segnalate,
calate in alcuni dei luoghi di maggiore pregio dell'area marina
protetta Regno di Nettuno, in particolare nel tratto di mare
compreso tra Ischia e Vivara e a ridosso della spiaggia del
Pozzo Vecchio, a Procida. Si è conclusa una maxi operazione
della guardia costiera di Ischia, al comando del tenente di
vascello Antonio Magi, in collaborazione con lo staff dell'area
marina protetta.
Il materiale, non adeguatamente segnalato né espressamente
autorizzato, è stato recuperato dai fondali della zona B del
Regno di Nettuno (dove la pesca è consentita a determinate
condizioni di sostenibilità), proprio ai margini dell'area
B.n.t. (dove la pesca professionale è del tutto vietata) e
copriva - senza soluzione di continuità - circa due miglia
nautiche, vale a dire l'equivalente di 30 campi di calcio.
Le nasse sono state poste sotto sequestro e affidate all'ente
parco, che ne disporrà la distruzione, mentre sono in corso gli
accertamenti volti all'individuazione dei responsabili, al
momento ignoti. Le nasse erano state calate da qualche ora.
L'operazione fa seguito ad una serie di azioni analoghe,
attuate nei mesi scorsi da Circomare e Regno di Nettuno, volte a
tutelare lo sfruttamento sostenibile della risorsa in linea con
l'assetto normativo vigente. "Ancora una volta ha funzionato la
sinergia con la guardia costiera. - commenta Antonino Miccio,
direttore del Regno di Nettuno - Sottolineiamo come la
stragrande maggioranza dei piccoli pescatori locali operi nel
pieno rispetto delle normative e degli ecosistemi, ma
continueremo ad essere intransigenti verso chi non comprende la
necessità di tutelare la biodiversità del nostro mare, anche
attraverso una pesca pienamente sostenibile e dunque rispettosa
delle regole".
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