Uno spettacolo con i detenuti
protagonisti si è tenuto all'Istituto di pena di Arienzo
(Caserta). A metterlo in scena la compagnia "La flotta" in
collaborazione con l'associazione culturale "Naturate" e
l'associazione "Polluce Aps". Il Garante campano dei diritti
delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà
personale, Samuele Ciambriello, ha assistito alla
rappresentazione teatrale, insieme alla direttrice del carcere
Annalaura De Fusco e un folto gruppo di ospiti.
"Quando il teatro entra nello spazio educativo - ha detto
Ciambriello - può esprimersi come strumento formativo o
didattico, ma anche come modalità espressiva specifica e come
linguaggio trasversale. Lo spettacolo dei diversamente liberi è
stato uno sguardo di speranza che chiama il nostro impegno.
Occorre andare oltre le mura dell'indifferenza".Dopo lo
spettacolo, il Garante si è recato nei reparti detentivi, dove
ha incontrato una delegazione di detenuti, che avevano richiesto
di parlargli per denunciare in particolare le disfunzioni
dell'area sanitaria, in quanto gli operatori sanitari, causa
carenze di personale, non riescono a far fronte a tutte le
problematiche sanitarie e, soprattutto, non possono garantire la
tempestività degli interventi. "Lo scorso 12 settembre, al
carcere di Arienzo, è morto per un malore un ventinovenne; non
si può morire di carcere e in carcere. È necessario garantire un
medico di reparto per tutte le ventiquattrore. La tutela della
salute è un diritto fondamentale sancito dai nostri padri
costituenti".Altro problema denunciato dai detenuti è la
lentezza della magistratura di sorveglianza, con cui i ristretti
difficilmente riescono ad interfacciarsi. "È necessario che i
magistrati - ha sottolineato Ciambriello - anche attraverso
videochiamate, possano interessarsi alla comunità detentiva.
Bisogna incrementare i permessi premio e concedere, là dove ve
ne siano i requisiti di legge, le misure alternative al carcere"
ha concluso il Garante.
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