"Il 2021 si è chiuso in modo
positivo, non ci sono ancora i numeri del bilancio ma sarà
probabilmente il più alto fatturato, o comunque il risultato
migliore di questi ultimi anni". Emanuele Grimaldi,
amministratore delegato del Gruppo Grimaldi, è soddisfatto, dopo
un 2020 chiuso con un fatturato di 2,78 miliardi in calo
rispetto al 2019. "Un risultato molto buono e ci sono grandi
investimenti e navi nuove che stanno arrivando. Il settore
contenitori va molto bene e la nostra consociata, Atlantic
container line, che opera nei collegamenti fra Nord Europa e
Nord America credo abbia fatto il miglior risultato della sua
storia. La parte passeggeri è andata molto meglio del 2020 ma
ancora un po' peggio del 2019. Molta luce invece sulla parte
carico e un po' di sofferenza nell'automotive per la crisi dei
microchip. Ma per il 2022 le attese sono ancora migliori".
Fra le sfide di crescita, Grimaldi punta anche all'acquisizione
di porti in Grecia. "La risposta spetta al governo - dice l'ad -
siamo sicuramente fra le aziende prese in considerazione. Il
primo porto dovrebbe essere Igoumenitsa, se ne dovrebbe parlare
a febbraio. Con il governo greco abbiamo discusso di recente
della tutela degli interessi generali, su cui puntiamo molto:
chiunque comprerà deve rispettare la concorrenza. Pubblico o
privato il porto deve essere aperto e dare prezzi ragionevoli a
chiunque voglia operare". Il gruppo napoletano, specializzato
nelle operazioni navi roll-on/roll off, car carrier e traghetti,
primo armatore italiano, con 120 navi di proprietà, che serve
140 porti in più di 50 paesi nel Mediterraneo, Nord Europa,
Africa Occidentale Nord e Sud America, gestisce 25 terminal
portuali in 12 Paesi, continua a investire sull'ammodernamento e
ha 15 navi in costruzione: "E stiamo studiando anche 5 car
carrier con carburanti ancora più puliti e che dovrebbero
consumare la metà".
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