I finanzieri dei comandi
provinciali di Reggio Calabria e Firenze, assieme a personale
dello Scico e con il coordinamento della Dda reggina, diretta
dal procuratore capo f.f. Giuseppe Lombardo, hanno dato
esecuzione ad un provvedimento emesso dalla Sezione misure di
prevenzione del Tribunale della città calabrese che dispone
l'applicazione della sorveglianza speciale con obbligo di
soggiorno nel comune di residenza e di quella patrimoniale della
confisca di beni per un valore complessivamente stimato in circa
200 mila euro nei confronti dell'imprenditore Francesco Morano,
detto Gianfranco, ritenuto contiguo alla cosca "Bellocco" di
Rosarno.
La figura criminale di Morano, che è di Taurianova, era
emersa nell'ambito delle operazioni denominate "Magma",
condotta dal Gico di Reggio Calabria sotto il coordinamento
della Dda, "Erba di Grace" e "Buenaventura", eseguite dal Gico
di Firenze con il coordinamento della Dda del capoluogo toscano.
In particolare, a seguito dell'operazione "Magma", conclusasi
nel mese di novembre 2019 con l'esecuzione di 45 provvedimenti
cautelari, Morano è stato condannato per traffico internazionale
di sostanze stupefacenti. Per "Erba di Grace", invece, è stato
condannato, in secondo grado, alla pena di 4 anni di reclusione
per traffico di stupefacenti mentre a valle dell'operazione
"Buenaventura" nei suo confronti è stata emessa in primo grado
una condanna alla pena di 8 anni. In particolare l'imprenditore
avrebbe posto in essere manovre estorsive aggravate dal metodo
mafioso funzionali al recupero di un credito usuraio accordato
ad un altro imprenditore del senese attivo nel settore tessile,
al quale aveva applicato tassi di interesse annuali che
arrivavano fino a oltre il 66% su base annua. Da qui la Dda
reggina, in stretta sinergia quella di Firenze,ha delegato i
Gico a svolgere un'indagine anche di carattere economico -
patrimoniale da cui è emerso che il valore dei beni posseduti da
Morano risulta sproporzionato rispetto alla sua capacità
reddituale. Così a marzo 2023 è stato disposto il sequestro del
patrimonio a cui è seguita adesso l'applicazione della misura
patrimoniale della confisca di una ditta individuale e relativo
patrimonio aziendale (comprensivo di un'imbarcazione destinata
alla pesca della lunghezza di 16 metri circa), tre autoveicoli,
un fabbricato e disponibilità finanziarie, per un valore stimato
in circa 200 mila euro.
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