"Abbiamo voluto confrontarci a
modo e trovare una linea comune riguardo alla legge
sull'autonomia differenziata. Mi spiace che si siano assentati i
sindaci di Cosenza, Crotone, Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio
Calabria, che hanno deciso di non venire a discutere,
rinunciando al confronto e al voto democratico sulle azioni da
intraprendere". Lo afferma in una nota la presidente di Anci
Calabria Rosaria Succurro, in merito alla decisione dei sindaci
dei 5 capoluoghi calabresi che hanno deciso di non partecipare
alla riunione del Consiglio perché, a loro avviso,
l'associazione "non ha nessuna intenzione di chiedere il
referendum abrogativo della legge Calderoli".
"In linea con le indicazioni dell'Anci nazionale - prosegue -
noi 20 presenti sui 25 componenti del Consiglio, abbiamo scelto
in piena unità di approfondire, tramite apposita Commissione
consultiva, la concreta applicazione della legge sull'autonomia
differenziata, di monitorarne gli effetti e di indicare tutti i
necessari correttivi al Governo e al Parlamento, in modo che
l'Anci Calabria sia protagonista attiva nell'interesse esclusivo
delle comunità locali. Nessuno ha impedito a questi cinque
colleghi, di cui rispetto la posizione pur non condividendola,
di esprimere e far valere le loro idee nella sede del Consiglio
dell'Anci Calabria. Il buon senso ci dice che, quando si diserta
un appuntamento, ci si colloca nel torto".
Il Consiglio dell'Anci Calabria, riunito oggi, ha deliberato
all'unanimità di istituire una Commissione consultiva e di
studio sull'applicazione della legge sull'autonomia
differenziata. Tra gli altri, ne faranno parte l'avvocato
amministrativista Oreste Morcavallo, l'avvocato Alfonso Rende,
segretario generale della Provincia di Cosenza, l'avvocato
Nicola Midonno, segretario generale della Provincia di Crotone,
e l'avvocato Giorgio Vercillo, docente universitario di Diritto
amministrativo.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA