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Decaro, autonomia può frammentare ulteriormente l'Italia

Decaro, autonomia può frammentare ulteriormente l'Italia

Incontro a Cosenza. 'Rischio rendere più povero chi lo è già'

CATANZARO, 17 febbraio 2024, 13:24

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"L'autonomia differenziata può ulteriormente frammentare il Paese, un Paese che può diventare classista con una gerarchizzazione territoriale che abbandona il Sud al proprio destino e rischiamo di far diventare più poveri quelli che sono già poveri. Questa è la nostra paura". A dirlo il presidente dell'Anci e sindaco di Bari Antonìo Decaro, oggi a Cosenza per partecipare ad un incontro pubblico sul tema "No all'autonomia differenziata, si all'Italia dei comuni", con il senatore del Pd Nicola Irto, l'arcivescovo di Cosenza mons.
    Giovanni Checchinnato e il sindaco di Cosenza Franz Caruso.
    "Noi - ha aggiunto Decaro - crediamo di aver dimostrato negli anni di essere una classe dirigente che sa fare il proprio dovere. Abbiamo dimostrato che siamo l'unico comparto di questo Paese che quelle risorse le sta spendendo. Sono 230.000 gare su 35 miliardi assegnati direttamente ai comuni, 32,5 sono già andati in gara, 12 miliardi e mezzo sono già stati assegnati. Io non credo ci sia un ministero o un'agenzia dello Stato che abbia fatto le stesse cose".
    A giudizio di Irto, "è inaccettabile che ci siano parlamentari calabresi che abbiano votato a favore e provano a fare delle diversificazioni nei commenti. La verità è che questo è un provvedimento voluto dalla Lega con un baratto politico con Fratelli d'Italia e con la Meloni. Un baratto politico di governo su altri provvedimenti, penso al premierato. Quindi è del tutto evidente che questo è un provvedimento che ammazza il Mezzogiorno e ammazza la Calabria".
    Contrario all'autonomia anche mons. Checchinato. "Penso - ha detto - che ad un cristiano, alla chiesa, sta un po' stretta. Il problema vero è che in una famiglia chi dà il passo al cammino sono gli ultimi, sono i più piccoli e allora questa legge mi pare che non promuova gli ultimi, i piccoli, quelli che sono più svantaggiati e semplicemente promuove ulteriormente i primi della classe".
    Per Caruso, infine, "è un pericolo per il Paese il progetto presentato da Calderoli".
   

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