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Meloni a Gioia Tauro per l'accordo di coesione

Meloni a Gioia Tauro per l'accordo di coesione

Presente anche il ministro Fitto

GIOIA TAURO, 16 febbraio 2024, 15:13

Redazione ANSA

ANSACheck

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è nel porto di Gioia Tauro dove stamani ha firmato insieme al presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, l'Accordo per il Fondo sviluppo e coesione 2021-2027.

Alla cerimonia è presente anche il ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto.
   


   

 

 "Il decreto Sud riorganizza i fondi di coesione, istituisce questi accordi di coesione: i progetti sono proposti dalla regione e condivisi dal governo nazionale e questo ha fatto un po' arrabbiare qualcuno, ma non perché vogliamo limitare l'autonomia di un singolo territorio ma perché vanno inseriti in una strategia. Per troppo tempo ci siamo mossi come monadi ma se non mettiamo in rete" progetti e investimenti "non ricostruiremo mai la strategia di cui il paese ha bisogno", ha affermato Meloni alla firma dell'accordo.  

 "I fondi di sviluppo e coesione - ha aggiunto la premier - sono i fondi principali per combattere i divari tra i territori, tra Nord e Sud, Est e Ovest, anche all'interno dei territori. Quando siamo arrivati al governo ci siamo resi conto che queste risorse in molti casi non si spendevano nella totalità o con enormi ritardi. Non so se una nazione come la nostra può permettersi di non fare arrivare sul territorio fino all'ultimo centesimo che ha a disposizione". 

"I fondi di Sviluppo e coesione per la Calabria valgono 2 miliardi 860 milioni e se a questi aggiungiamo altri fondi messi a disposizione arriviamo qui con un investimento complessivo di 3 miliardi di euro, per finanziare 317 progetti per il territorio, concentrati su poche priorità". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla firma tra governo e Regione Calabria dell'accordo per lo sviluppo e la coesione sottolineando che "la priorità delle priorità che noi finanziamo con questo accordo sono le infrastrutture" cui l'accordo dedica "complessivamente oltre 1 miliardo di euro".

Meloni: 'Gioia Tauro nono porto d'Europa, si può fare di più' 

"Il porto di Gioia Tauro è un gioiello, il primo porto italiano e il nono europeo per traffico merci. Noi però siamo una piattaforma in mezzo al Mediterraneo, quel mare che è il punto di contatto tra l'Indopacifico e l'Atlantico. Noi siamo in mezzo, con un porto che sta nella punta di questa piattaforma. E allora il nono posto in Europa non è l'obiettivo massimo a cui possiamo ambire. Molti passano da Rotterdam e Amsterdam banalmente perché non abbiamo le infrastrutture". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla firma tra governo e Regione Calabria dell'accordo per lo sviluppo e la coesione.

Fitto: 'A Gioia Tauro circa 3 miliardi per 317 progetti'
 La firma tra la premier Giorgia Meloni e il governatore della Calabria Roberto Occhiuto riguarda il decimo accordo delle Politiche di coesione finanziato con le risorse del FSC per il periodo 2021-2027. Prevede un importo complessivo di 2,863 miliardi, al lordo dei 300 milioni previsti per il ponte sullo Stretto, per un totale di 317 progetti. Lo afferma il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr Raffaele Fitto che esprime soddisfazione per l'intesa: si tratta dell'importo "più consistente finora assegnato, sulla base di priorità progettuali proposte dalla Regione e condivise dal governo"

I progetti sono finalizzati "a innescare un processo virtuoso di crescita strutturale seguendo un cronoprogramma ben preciso, a garanzia del miglior utilizzo possibile delle risorse messe a disposizione. Che, aggiungendo ai fondi Fsc la quota di quelle già rese disponibili da altre fonti finanziarie (circa 257,2 milioni di euro), raggiungono un volume di investimenti pari a circa 3 miliardi di euro", ha proseguito Fitto. Con queste risorse vengono finanziati complessivamente 317 progetti: interventi sono previsti per migliorare la rete infrastrutturale viaria, per il rafforzamento del trasporto pubblico locale, la riqualificazione urbana e la valorizzazione dei porti, la migliore fruibilità dei beni culturali e turistici, oltre che interventi di bonifica e sostenibilità ambientale. "Priorità progettuali frutto dell'ottima collaborazione con il presidente Occhiuto, determinante per il lavoro svolto - ha proseguito il ministro - prezioso per raggiungere la piena espressione delle potenzialità del territorio calabrese nell'ambito della visione messa in campo dal governo con il decreto Sud, che guarda al rilancio dell'intero Mezzogiorno, e della Calabria in particolare, come Hub e cuore strategico del Mediterraneo".

Meloni a De Luca: 'Lavori anziché manifestare'

"Devo ringraziare i presidenti di regione" sul lavoro sui fondi di coesione: "tutti hanno capito il senso di quello che stiamo facendo, c'è stata una enorme collaborazione, tutti sono collaborativi salvo uno che non è molto collaborativo allo stato attuale. Rispetto per carità, neanche mi stupisce troppo, se si va a guardare il ciclo di programmazione 2014-2020 risulta speso il 24% della spesa, se invece di fare le manifestazioni ci si mettese a lavorare forse si potrebbe ottenere qualche risultato in più".

Meloni: il Ponte sullo Sretto è impossibile per chi non ha coraggio

 Tra i fondi per la Calabria ci sono "i 300 milioni di euro destinati per legge alla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, quello che molti amano dire che non si farà mai, è impossibile, io sono convinta che impossibile è la parola che usano quelli che non hanno coraggio e non hanno voglia di lavorare, perché per quelli che hanno coraggio e voglia di lavorare le cose si fanno". 

Meloni a Schlein: 'Io non divido l'Italia'

 "Leggevo stamattina una intervista del leader dell'opposizione, grande rispetto perché sono stata all'opposizione per tanti anni, che diceva che i patrioti abbandonano e tradiscono il Mezzogiorno: io penso che ci siano due modi per affrontare il divario, c'è il reddito di cittadinanza e le infrastrutture di cittadinanza". E il Rdc "era la risposta di chi considerava questi territori irrecuperabili".
Così Giorgia Meloni alla firma con la Calabria dell'accordo per lo sviluppo e la coesione. "A chi mi accusa di dividere l'Italia vorrei dire che l'Italia è stata divisa da chi credeva che ci fossero cittadini di serie A e di serie B". 

Meloni: 'Autonomia è sfida tra amministratori capaci e incapaci' 

 "Non c'è affatto un tentativo di indebolire ma di rafforzare" con l'autonomia differenziata "consapevoli dell'enorme potenziale del Mezzogiorno. I cittadini che vivono in queste regioni non devono avere paura di niente, hanno affrontato di tutto compresa la 'ndrangheta e la criminalità organizzata e devono poter contare sulla sfida della responsabilità". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla firma tra governo e Regione Calabria dell'accordo per lo sviluppo e la coesione. L'Autonomia "non crea un divario tra Nord e Sud ma tra amministrazioni capaci e quelle che capaci non sono state".

"Ho sentito dire un po' di tutto" sull'autonomia "ma figuratevi se una persona come me che sul tema dell'amore per l'Italia crede di aver dato qualche segnale può immaginare di dividere la nazione: voglio dire due cose per spiegare la ratio del provvedimento. La prima - ha spiegato Meloni - è che il presupposto per la definizione dell'autonomia differenziata è l'individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni, significa che per la prima volta in Italia qualcuno stabilirà quali sono i servizi essenziali da dare ai cittadini in ogni regione d'Italia, in ogni territorio perché vi comunico ufficialmente che in molti di questi territori quei livelli non sono stati garantiti. Definirli impone di garantirli anche a quei cittadini". L'autonomia poi "non funziona tolgo a una regione e do a un'altra, prevede una cosa più semplice: dove ho una amministrazione virtuosa lo Stato valuta di devolvere altre competenze, non è un tema di rapporto tra una regione e l'altra ma tra lo Stato e la regione, non è un divario che si crea tra Nord e Sud è semmai un divario che si crea tra le amministrazioni capaci e quelle che capaci non sono state. E non mi stupisce che faccia paura a qualcuno e particolarmente a quelli che hanno indicatori più bassi, ma è elemento di responsabilizzazione che può fare anche la forza di questi territori".

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