Sono state trasferite dalla
Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le
province di Catanzaro e Crotone alla Direzione regionale Musei
Calabria, le competenze sul Castello di Carlo V a Crotone. A
darne notizia è il Ministero della Cultura.
"Il passaggio, avvenuto con decreto congiunto del direttore
generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio, Luigi La Rocca, e
del direttore generale Musei, Massimo Osanna, sentito il Capo di
gabinetto del Ministro, Francesco Gilioli - è detto in un
comunicato - diventerà effettivo entro la fine del mese di
novembre ed è stato preparato da un intenso lavoro di
collaborazione tra la Soprintendenza, diretta Stefania Argenti,
e la Direzione regionale Musei, retta ad interim da Filippo
Demma. L'operazione ha coinvolto anche gli uffici del
Segretariato regionale MiC per la Calabria e avviene in un
momento nel quale si concludono i lavori di bonifica del sito e
si rende quindi necessario operare nell'ottica di una riapertura
al pubblico".
"Il trasferimento di competenze - riporta ancora il
comunicato - avviene in previsione dell'adozione di un prossimo
decreto ministeriale di aggiornamento del provvedimento di
riorganizzazione e funzionamento dei musei statali, con il quale
il Castello verrà definitivamente assegnato a un nuovo istituto
dotato di autonomia speciale che riunirà sotto un'unica
direzione i Parchi archeologici ed i Musei di Crotone e Sibari.
Il nuovo istituto curerà il restauro e la riapertura al pubblico
del Castello, chiuso al pubblico dal 2018 a causa della presenza
di fosforiti, che potrà finalmente essere integrato in una
pluralità di percorsi di visita, con lo scopo di mettere a
sistema lo straordinario patrimonio storico, archeologico e
monumentale della città di Crotone, proseguendo la politica di
collaborazione con il Comune già perseguita in questi anni dalla
Direzione regionale Musei Calabria e dalla Soprintendenza Abap.
Attualmente, la parte visitabile viene aperta al pubblico per 15
ore settimanali in totale, a cura del Comune di Crotone, grazie
a pregressi accordi con la Soprintendenza.
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