Una rete unica per l'attuazione
del piano di gestione per la valorizzazione e la
patrimonializzazione della "Via Appia. Regina Viarum", dopo
l'inserimento del sito nella lista dei beni Unesco: è quanto
hanno realizzato gli Ordini degli architetti Pianificatori,
Paesaggisti e Conservatori delle province attraversate dal
percorso della Via Appia-Traiana (Roma, Latina, Caserta,
Benevento, Avellino, Potenza, Matera, Taranto, Brindisi, Bari,
Barletta-Andria-Trani e Foggia).
I professionisti hanno come obiettivo quello di realizzare i
punti previsti all'interno del dossier di candidatura con la
creazione di strumenti informativi sul tracciato e lungo esso,
attraverso "la programmazione riguardante l'Appia e i diversi
strumenti urbanistico- territoriali, del turismo, della tutela
del paesaggio, della promozione e dei possibili esiti di
sviluppo socio-economici dei territori interessati dall'antico
tracciato viario, partendo da progetti di restauro e
riqualificazione dei tanti beni presenti lungo lo stesso", come
è scritto in una nota stampa.
"Il riconoscimento della Via Appia come bene Unesco - hanno
evidenziato - va al di là delle sia pure importantissime
evidenze archeologiche e tiene conto e testimonia la valenza dei
tanti beni storico-artistici, architettonici, paesaggistici e
naturalistici, immateriali, presenti, quali segni identitari,
lungo l'intero tracciato".
Il primo passo, per dare un supporto istituzionale, sarà la
richiesta al Ministero della Cultura "della sottoscrizione di un
protocollo di intesa, con l'indicazione di un soggetto giuridico
che coordini le attività a livello territoriale, previste nel
piano di gestione", seguendo le indicazioni dello stesso
ministero che ha indicato, tra gli obiettivi inseriti nel
dossier, quelli di "rafforzare il senso di comune appartenenza,
generare consapevolezza condivisa sulla responsabilità
collettiva della tutela del bene e sulle opportunità di
sviluppo, raccordare le aspettative e le istanze dei tanti
attori coinvolti".
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