Un "appello a chiunque abbia visto
qualcosa di anomalo" nei giorni che precedettero il delitto di
Domenico Di Lascio - mortalmente ferito l'11 gennaio 1989 nel
suo mobilificio di Nemoli (Potenza) - è stato rivolto stamani,
attraverso gli organi di stampa, dal Procuratore della
Repubblica di Potenza, Francesco Curcio.
La Direzione distrettuale antimafia del capoluogo ha in mano
"elementi certi" - ha spiegato lo stesso Procuratore - che
potrebbero portare ad individuare i sicari di Di Lascio, che
morì alcuni giorni dopo il ferimento. I killer, almeno due, gli
spararono alcuni colpi di pistola mentre era al telefono con una
donna, che poi diede l'allarme. In particolare, la Dda
potentina sta cercando "testimoni oculari" o elementi utili
intorno a un'auto - una Fiat Regata o una Fiat Argenta - che
potrebbe essere stata notata nei giorni precedenti l'omicidio in
un raggio di dieci chilometri dal mobilificio, in particolare
nei territori di Nemoli, Lauria, Latronico, Episcopia,
Francavilla in Sinni, Senise e Sant'Arcangelo. L'auto potrebbe
essere quella utilizzata dagli assassini di Di Lascio. "Chi
ricorda qualcosa - ha spiegato il Procuratore della Repubblica -
può mettersi in contatto con il comando provinciale di Potenza
dei Carabinieri o inviare una mail alla Procura della
Repubblica".
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