E' una crescita contenuta quella
dell'economia lucana così come è emerso dal rapporto
trimestrale, redatto dalla Banca d'Italia, che è stato
presentato stamani, a Potenza, dal direttore della filiale del
capoluogo lucano, Gerardo Sansone, che ha definito "naturale il
rallentamento, per un calo nei settori dell'edilizia e
dell'estrattivo che l'anno scorso incidevano in maniera
particolare".
Le stime dell'indicatore hanno rilevato che l'attività
economica lucana è aumentata dello 0,5 per cento, in misura più
contenuta rispetto al Sud e all'Italia. In particolare, il calo
maggiore rispetto al 2022 è stato registrato nel valore aggiunto
dell'industria che si è contratto dell'1,6 per cento, nonostante
i minori costi dell'energia. E' cresciuta la produzione dello
stabilimento Stellantis di Melfi (Potenza), ma sono rimasti
contenute le vendite interne ed estere. Il calo evidenziato
nella produzione di petrolio e gas determinerà una riduzione
delle royalties di 20 milioni di euro, passando dai 180 milioni
del 2023 ai 160 per l'anno in corso. "Un dato da sottolineare -
ha commentato Sansone - è la perdita del capitale umano in
regione, che incide sia sui numeri della forza lavoro, sia in
quelli dell'istruzione riguardo le immatricolazioni
all'università". E' cresciuta del 2,9 per cento l'occupazione
specie nei settori dei servizi e delle costruzioni, ed è
cresciuta del 3,3 per cento anche l'offerta di lavoro. In tema
di Pnrr, le amministrazioni lucane hanno bandito gare per 870
milioni di euro, circa il 60 per cento delle risorse da bandire;
tra novembre 2021 e febbraio 2024 sono stati aperti cantieri per
un importo del 40 per cento dei bandi aggiudicati e conclusi il
sette per cento di quelli avviati. Si è poi registrata una
contrazione dello 0,3 per cento in termini reali del reddito
disponibile, con un miglioramento negli ultimi mesi dell'anno
per via del calo dell'inflazione. Infine due dati, è stato
detto, vanno evidenziati: il valore aggiunto nel settore delle
costruzioni (+3,2 per cento), anche se in maniera meno intensa
dell'anno precedente per il minor ricorso agli incentivi fiscali
per l'efficientamento energetico e il calo delle compravendite
di abitazioni; la crescita del 14,4 per cento nelle presenze
turistiche.
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