Nuove alleanze sì o no? È la domanda che si stanno ponendo Francesco Fanelli (centrodestra) e Vincenzo Telesca (centrosinistra) che il 23 e il 24 giugno si sfideranno nel ballottaggio per diventare il nuovo sindaco di Potenza. Nel primo turno il rappresentante della Lega, vicepresidente uscente della Giunta regionale, sostenuto da sette liste, ha chiuso al 40,6%, il consigliere comunale uscente al 32,4%, ma mai come questa volta è azzardato fare un pronostico. Anche perché la questione di eventuali apparentamenti palesi o di sostegni meno espliciti potrebbe non riguardare solo Telesca, che vuole unire il campo progressista.
Nel centrodestra, infatti, si è avviata la riflessione sui motivi che hanno portato Fanelli a prendere 10,3 punti in meno rispetto al totale della coalizione. Così, più di qualche dirigente del centrodestra, evidentemente deluso dal primo turno, sta pensando di provare ad avviare una trattativa con Pierluigi Smaldone (Potenza ritorna, Città Nuova e M5s) che ha ottenuto il 17,6% e che ha chiaramente affermato che il suo appoggio a Telesca non è affatto scontato. Sostenuto nel primo turno da cinque liste "civiche" di centrosinistra e dalla maggioranza del Pd ma senza simbolo dem, per lo stesso Telesca sembrerebbe più facile ottenere il sostegno di Francesco Giuzio, che con Basilicata possibile ha conquistato l'8%.
Di certo, saranno due settimane di campagna elettorale infuocata, anche perché il ballottaggio al Comune di Potenza produce ripercussioni pure sulla Regione Basilicata. Riconfermato alle elezioni del 21 e 22 aprile scorso, il governatore Vito Bardi (Forza Italia) aveva detto che per la definizione della nuova Giunta avrebbe aspettato il voto per le Europee e per le Amministrative, ma il secondo turno nel capoluogo dovrebbe aver allungato i tempi. Del resto, non è un mistero che la prima riunione del nuovo Consiglio regionale, convocata per giovedì 13 giugno, non si chiuderà con l'elezione del presidente dell'assemblea, uno dei sei posti di "prima fascia", insieme ai cinque della Giunta, negli assetti della coalizione di centrodestra. I neo eletti consiglieri dovrebbero votare scheda bianca, per poi rinviare la decisione al dopo ballottaggio potentino. Il secondo turno definirà anche l'assegnazione della maggioranza nel Consiglio comunale potentino: nonostante le sette liste di centrodestra a sostegno di Fanelli abbiano in totale raggiunto il 50,92%, non è stato assegnato il premio di maggioranza perché - secondo quanto scritto sul sito Eligendo - "la percentuale utile è 48,93, che è calcolata sul totale dei voti validi ai candidati sindaco". Chiunque sarà il nuovo sindaco, sicuramente sarà eletto in Consiglio comunale Antonio Vigilante (Fratelli d'Italia): l'assessore uscente all'urbanistica ha ottenuto 609 preferenze, risultando il più votato tra i 490 candidati delle 17 liste. Al secondo posto una donna, Antonella Vaccaro, di Forza Italia, new entry in Consiglio, con 547 voti. Al terzo posto, un altro assessore uscente, alla viabilità, Massimiliano Di Noia (Noi Moderati), a quota 520.
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