Fu un omicidio di mafia - ai danni
di un presunto esponente di un clan rivale - l'investimento
avvenuto la sera del 24 luglio scorso a Pignola (Potenza): è
l'accusa con la quale oggi Polizia e Carabinieri hanno fermato
un uomo, eseguendo un decreto di fermo emesso dalla Direzione
distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di
Potenza.
La vittima era a bordo di un ciclomotore: secondo l'accusa,
l'investitore, alla guida di un'auto, lo tamponò "con
premeditazione", spingendolo per circa 17 metri "fino a farlo
cadere violentemente a terra, lasciandolo esanime e gravemente
ferito, tanto da cagionargli la morte qualche giorno più tardi".
Le indagini coordinate dalla Procura distrettuale potentina
hanno portato ad acquisire "elementi sul movente del grave gesto
delittuoso, da ricondurre a dinamiche di criminalità organizzata
fra contrapposti gruppi operanti in provincia di Potenza". In
particolare, la vittima apparteneva ad un clan di Pignola,
"storicamente contrapposto" ad un clan di Potenza, "ai cui
ambienti l'uomo fermato era era collegato".
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