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ANSAcom - In collaborazione con CDP
Un percorso di alta formazione che coinvolge 50 dipendenti di diverse direzioni sui temi della sostenibilità. Così Cassa Depositi e Prestiti vuole affrontare le sfide della transizione ecologica sostenibile, fornendo strumenti e competenze trasversali ai vari team aziendali. “Le tematiche ESG sono tematiche centrali per la nostra strategia e per la nostra operatività. Per questo abbiamo deciso di lanciare un Master di alta formazione su questi temi che vede il coinvolgimento colleghi che provengono da aree diverse”, afferma il responsabile Sviluppo, Formazione e Gestione del Cambiamento Cassa Depositi e Prestiti, David Ricco, intervistato dall’Ansa. Il Master è l’esito di un processo competitivo vinto da Bologna Business School. L’offerta formativa è frutto di collaborazione con faculty internazionali come Harvard e Johns Hopkins. Si tratta di un pilota: “L’idea è di estendere l’iniziativa ad altri target, magari con l'inserimento di questo programma interno della Cdp Academy, che è un network che prevede la partecipazione di molte nostre partecipate”, spiega Ricco. Negli ultimi anni la Cassa ha aumentato costantemente il numero di ore dedicate alla formazione: quest’anno sono 60.000 a livello Gruppo e al di sopra delle 40 ore procapite. “Il Master di ESG fa parte di un cluster di formazione che chiamiamo ‘upskill’, perché verticale: riguarda le competenze di ruolo. Per fare qualche altro esempio di questo cluster, che cuba circa un quarto della formazione che eroghiamo, potrei citare il ‘Master Acquisti’ attualmente in corso, il ‘Master Finanza locale’ e il prossimo ‘Master Finanza e Mercati’. Oltre a questa formazione verticale facciamo formazione anche trasversale, e questa cuba circa un terzo della nostra formazione”, afferma Ricco. Esempi sono il programma di induction “Jump” e campagne di job shadowing e di mentoring, programmi sulle nuove competenze e uno sulla leadership inclusiva che toccherà il 100% della popolazione aziendale. Da qui ai prossimi anni, secondo il responsabile di Cdp, sarà fondamentale per la formazione lavorare sulla creazione di “un ambiente fecondo e di orientamento rispetto all'offerta formativa” e sulla motivazione. “Recentemente – aggiunge - abbiamo rivisto il nostro sistema professionale, l'abbiamo fatto utilizzando la tassonomia esterna che parla con linguaggio del mercato del lavoro di Burning Glass, che peraltro ci ha consentito di fare le riflessioni su un'ottica big data, avendo consapevolezza delle declining e delle emerging skills. Per cui i nostri colleghi avranno presto una revisione dei propri valori di professione e competenze”. Sono due le iniziative pilota lanciate in questo senso. Una riguarda lo sviluppo di competenze attraverso esperienze professionali al di fuori della propria unità organizzativa, con la raccolta di feedback sull’app Cdp Proactivity. L’altra è “Self Directed Learning”: “Di fatto è un'interfaccia rispetto al nostro Learning Management System che consentirà a tutti noi di ricevere un orientamento formativo di livello rispetto alla quantità di materialo online gratuiti. Al termine di ciascuna fruizione chiediamo i nostri colleghi di scrivere feedback che va direttamente sul proprio responsabile. Per cui questo crediamo sia anche un vantaggio”, spiega Ricco. Sono molte le iniziative messe in campo da Cdp sul tema della formazione: “Abbiamo un programma che si chiama European Leaders, che attualmente in corso, che è fatto a quattro mani con le altre casse europee, partecipano ben 13 altre istituzioni. E poi altri programmi che sono sotto il cappello della Cdp Academy dove partecipano aziende del calibro di Autostrade per l’Italia, Fincantieri, Poste, Terna, Snam, Italgas, Nexi, Ansaldo Energia e Openfiber. Con loro abbiamo costruito un programma di formazione manageriale itinerante internazionale – e mettendo le forze insieme il costo unitario è decisamente contenuto per il valore. Sono tre moduli: uno si fa alla Bocconi sulla strategia, uno a Londra sull’innovazione, e un ultimo modulo a Madrid sulla in Iese”, prosegue Ricco, che ricorda anche il Corporate MBA del gruppo. “È il programma di cui vado maggiormente orgoglioso sia per la qualità dell'apprendimento. Dura due anni, è un master universitario per cui i partecipanti ricevono dei cfu. Ed è un programma che per noi è anche un problema di talent discovery: tutti i nostri colleghi possono partecipare alle selezioni. Questo fa sì che le classi, frutto di una selezione fatta esternamente dall'università partner che via via vince la gara, siano classi notevoli, con partecipanti motivati e in gamba”.
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