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ANSAcom - In collaborazione con INCYTE Biosciences Italia
"A scuola mi chiamavano macchietta, mi sentivo un mostro"; "volevo fare il medico, ma ho studiato informatica, perché non volevo stare a contatto con la gente"; "non ho foto con i miei figli, ho rinunciato all'idea di averne": sono le parole di alcune persone affette da vitiligine, cui si rivolge la campagna 'La scelta è nelle tue mani. Vitiligine: scopri nuove possibilità' lanciata oggi, in occasione della Giornata Mondiale della Vitiligine. ·Spesso considerata solo una condizione estetica, la vitiligine è in realtà una patologia cronica autoimmune che colpisce la pelle e si manifesta con chiazze bianche di dimensioni variabili. Si stima che ne siano affetti 65-95 milioni di persone al mondo, di cui circa 330mila in Italia. La campagna promossa dalla società biofarmaceutica Incyte con il patrocinio di SIDeMaST, Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse, e dell’Associazione pazienti APIAFCO, vuole favorire l’empowerment delle persone affette da questa malattia attraverso una corretta informazione e l’abbattimento di ogni stigma. A supporto della campagna, la società di ricerche Elma Academy ha condotto un’indagine da cui "è emerso - ha spiegato la Qualitative Research Director Simona Granata - il forte impatto della vitiligine sul vissuto delle persone che ne sono affette. La malattia è stata paragonata a una gabbia, a un labirinto, a una pesante zavorra, immagini che raccontano il disagio quotidiano sperimentato, che arriva a condizionare anche scelte sul piano privato e professionale”. “Il paziente con vitiligine - ha aggiunto Valeria Corazza, presidente di APIAFCO - sa bene cosa significhi la parola stigma: la progressiva alterazione dell’aspetto può portare, infatti, a un forte disagio psicosociale, generando ansia e depressione. Per le persone che convivono con la vitiligine, il ricorso alla psicoterapia è 20 volte più frequente rispetto alla popolazione generale”. Intanto qualcosa sta cambiando, come ha raccontato il professor Giuseppe Argenziano, Presidente SIDeMaST: "la ricerca ha fatto passi avanti e oggi la comunità scientifica dispone di nuove opportunità per gestire questa malattia. La campagna di oggi è importante per ricordare a tutti i pazienti l’importanza di confrontarsi sempre con uno specialista: la vitiligine è una patologia autoimmune, frequentemente associata ad altre comorbidità, e in quanto tale richiede una gestione consapevole”. "I bisogno dei pazienti non sono solo farmaceutici - ha concluso Giorgia Robaudo, Communication and Patient Advocacy Director |di Incyte - ma anche informativi, di presa in carico. Questa campagna è un invito a non fermarsi, a chiedere aiuto, a parlare con un medico per una gestione ottimale di quella che è una malattia autoimmune. Dall'ascolto di chi ne soffre è emerso il bisogno che venga riconosciuta come tale, senza banalizzarla, perché oggi si parla tanto di inclusione, ma in tanti hanno raccontato di aver subito episodi di discriminazione".
ANSAcom - In collaborazione con INCYTE Biosciences Italia
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