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Catteruccia, 'farmaci per le zanzare per fermare la malaria'

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Catteruccia, 'farmaci per le zanzare per fermare la malaria'

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In collaborazione con EIIS

In autunno al via progetto di 3 anni in Etiopia e altri Paesi

ROMA, 11 maggio 2024, 14:13

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Eiis-Ifad, cooperiamo per l 'innovazione e la sostenibilità - RIPRODUZIONE RISERVATA

Eiis-Ifad, cooperiamo per l 'innovazione e la sostenibilità - RIPRODUZIONE RISERVATA
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ANSAcom - In collaborazione con EIIS

Combattere la diffusione della malaria con farmaci per le zanzare da usare al posto degli insetticidi, che hanno perso efficacia. "Abbiamo trovato composti molto efficaci che si possono usare sulle zanzariere e ottenuto finanziamenti per fare progetti in Etiopia e in altri Paesi africani. Sarà il momento della verità per capire, anche attraverso i modelli matematici, se questa strategia può funzionare". È quanto afferma Flaminia Catteruccia, professoressa della T.H. Chan School of Public Health di Harvard, a margine dell'European Innovation for Sustainability Summit organizzato da Eiis. Catteruccia è stata nominata ad aprile membro della National Academy of Sciences (Nas) statunitense per i prestigiosi e continui risultati nelle ricerche originali.
    "Dovremmo partire questo autunno, entro la fine del 2024. Il progetto dura tre anni e vogliamo raccogliere abbastanza dati per poter fare progetti a più larga scala per ottenere l'approvazione dell'Organizzazione mondiale della sanità", dichiara Catteruccia all'ANSA.
    La malaria, spiega, è una malattia infettiva trasmessa da zanzare ma causata da un piccolo parassita che si chiama plasmodio che ha bisogno delle zanzare per essere trasferito da una persona all'altra. È considerata la malattia "più letale per l'uomo dall'inizio dell'umanità", "tuttora uccide più di mezzo milione di persone al mondo" e colpisce soprattutto i bambini piccoli nelle zone tropicali e subtropicali.
    I cambiamenti climatici, con piogge torrenziali creano altri habitat dove le zanzare possono propagarsi in zone dove non c'era prima la malaria rischiando di portare a epidemie "anche più pericolose", secondo Catteruccia.
    Il controllo della malaria si basa, al momento, soprattutto sull'uso di pesticidi che vengono somministrati tramite le zanzariere perché le zanzare della malaria pungono soprattutto di notte. Questa strategia ha funzionato per qualche anno ma adesso le zanzare si sono adattate e hanno sviluppato resistenza a questi insetticidi, che sono anche dannosi per l'ambiente".
    "Stiamo cercando di trovare soluzioni sostenibili per bloccare la trasmissione della malaria - osserva - che non dipendano dagli insetticidi e abbiano un impatto ambientale minimo. L'idea è quella di colpire il parassita. Invece di uccidere la zanzara, uccidere il parassita che è il colpevole della malattia".
    Questo metodo di controllo potrebbe essere "uno degli strumenti per sconfiggere" la malaria, insieme ai vaccini e i farmaci, c'è una bisogno di una combinazione di tecniche". È poi fondamentale l'ascolto delle comunità locali, sottolinea la scienziata raccontando che in alcuni casi "le persone usano le zanzariere come reti da pesca perché non hanno altri strumenti per pescare".
   

ANSAcom - In collaborazione con EIIS

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