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ANSAcom - In collaborazione con Acea
Secondo l’ultima relazione annuale di Arera nel nostro Paese il 23% dei reflui è potenzialmente destinabile al riuso, ma ne viene effettivamente riutilizzato solo il 4%. A detta di Palermo servono dunque "tutta una serie di accorgimenti". Il manager ha ricordato che Acea "sta investendo anche con progetti pilota, anche qui vicino Roma". Il riferimento è al depuratore di Fregene, dove è in corso una sperimentazione per il riuso dell'acqua in agricoltura. "Crediamo - ha aggiunto - che questo possa essere una delle componenti della ricetta per risolvere o quanto meno attenuare il tema". L'altro tema centrale è quello delle infrastrutture. "Oggi in Italia non sono sufficientemente collegate l'una con l'altra, per cui lo spostamento della risorsa idrica anche in aree diverse e contigue del Paese risulta sempre molto complesso. Questo non è vero per altre risorse quali il gas e l'elettricità. Sicuramente una riflessione con l'acqua bisogna farla, serve più consapevolezza" ha detto Palermo, ricordando anche l'investimento della società nel raddoppio dell'acquedotto Peschiera-Le Capore, che rifornisce la Capitale. Un'infrastruttura "tra le più grandi in Europa" ed "esempio di connubio virtuoso tra pubblico e privato" ha spiegato. "Siamo impegnati anche sul tema dei bacini e degli invasi. Servono investimenti - ha concluso l'ad di Acea - non solo per costruirne di nuovi, ma anche per svuotare gli esistenti dai detriti che ne limitano la funzionalità”.
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