"L'annuncio di una nuova pace
edilizia per sanare piccole difformità edilizie rischia solo di
alimentare ancor di un più il business del mattone illegale, in
un Paese dove purtroppo si fa fatica ad attuare le ordinanze di
demolizione degli immobili abusivi. Il ministro Salvini ci
ripensi, perché l'abusivismo si combatte solo accelerando gli
abbattimenti delle case abusive e dando più ruoli e
responsabilità ai prefetti". Lo scrive il presidente nazionale
di Legambiente, Stefano Ciafani.
"Spiace che il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini
non abbia interpellato e coinvolto Legambiente, che danni segue
il tema della lotta all'abusivismo edilizio - ha proseguito
Ciafani -. Una piaga che sfregia ormai da decenni il nostro
Paese e che è in crescita, come ricorda l'Istat nel suo ultimo
rapporto sul Bes (Benessere equo e sostenibile), stimando in
collaborazione con il Cresme un incremento del 9,1%, come non
accadeva dal 2004. Ma anche come dimostrano anche i dati delle
attività svolte dalle forze dell'ordine contro il ciclo illegale
del cemento, raccolti nel Rapporto Ecomafia di Legambiente, con
una crescita sempre nel 2022 del 28,7% rispetto al 2021. È
questa la vera emergenza da contrastare".
Legambiente ricorda che in Italia l'abusivismo edilizio,
concentrato soprattutto al sud e lungo le coste, resta una piaga
difficile da curare. Secondo l'ultimo report "Abbatti l'abuso"
di Legambiente, in Calabria, Campania, Lazio, Puglia e Sicilia
si fa fatica a demolire: dal 2004 a dicembre 2022 il numero
delle demolizioni eseguite è stato solo del 15,3%.
Sono state 3.430 le ordinanze di abbattimento, con una media
di 1 ordinanza ogni 310 cittadini. Il mattone illegale spopola
nei comuni costieri. Osservate speciali anche le isole minori,
dove si registra un abuso ogni 12 abitanti. Una situazione
preoccupante quella delle regioni del Sud Italia, che la stessa
Istat nel suo ultimo report definisce insostenibile, con 42,1
abitazioni costruite illegalmente ogni 100 realizzate nel
rispetto delle regole.
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