Monitorare in tempo reale la carica
batterica delle acque reflue depurate per verificare l'idoneità
delle acque all'irrigazione. Il sistema innovativo è stato
installato da Enea, in collaborazione con il Gruppo Hera, presso
l'impianto di trattamento delle acque reflue urbane di Cesena.
Il sistema, si legge sul periodico online Enainform@,
consente anche di verificare i nutrienti apportati in campo
tramite l'irrigazione e, di conseguenza, di adeguare i piani di
concimazione, riducendo il ricorso a concimi di sintesi.
Presentato a pochi giorni dalla Giornata mondiale dell'Acqua
che si celebra ogni anno il 22 marzo, "il nuovo sistema di
monitoraggio è stato realizzato nell'ambito dei progetti Pnrr a
beneficio del settore agricolo per la produzione di elementi
nutritivi e fertilizzanti derivanti da scarti agro-alimentari e
da fanghi di depurazione".
Oltre all'individuazione di batteri come Escherichia coli per
via enzimatica in meno di due ore, contro le 24 ore richieste
dalle procedure ufficiali, il sistema consente al gestore una
maggiore frequenza di monitoraggio, la valutazione in tempo
reale della destinazione d'uso appropriata e l'opportunità di un
intervento rapido, in linea con il nuovo regolamento europeo
sulla minimizzazione dei rischi associati.
"Il riutilizzo irriguo delle acque reflue depurate
rappresenta una pratica da perseguire in ottica di chiusura del
ciclo della risorsa idrica come misura di contrasto alla
riduzione della disponibilità di acqua, soprattutto in
corrispondenza dei sempre più frequenti periodi di siccità", ha
evidenziato Luigi Sciubba del Laboratorio Enea di Tecnologie per
uso e gestione efficiente di acqua e reflui.
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