L'aggiornamento del Piano nazionale
integrato energia e clima (Pniec), inviato ieri dal Ministero
dell'Ambiente e della Sicurezza neergetica allla Commissione
europea, è "sotto la sufficienza" secondo il think tank italiano
sul clima Ecco, che ha esaminato il testo di 424 pagine,
disponibile sul sito del Ministero.
Per Chiara Di Mambro, responsabile Politiche di
decarbonizzazione di Ecco, "nel Piano mancano alcuni elementi
chiave: una strategia di uscita dai fossili coerente con la
neutralità al 2050, sia sul carbone che sul gas; politiche più
incisive sulle rinnovabili, per centrare l'obiettivo G7
dell'Italia di un sistema elettrico decarbonizzato al 2035; una
valutazione delle politiche sui settori non Ets (quelli non
soggetti al sistema europeo Ets di tassazione delle emissioni,
n.d.r.), per focalizzare l'azione su quelle maggiormente
efficaci, nell'ottica di valorizzare al massimo le risorse
provenienti da Pnrr e RePowerEe".
Per il think tank "si apre ora una finestra di circa un anno,
per arrivare a giugno 2024 con una versione finale del Piano,
frutto del dialogo tra Commissione europea e Governo, ma anche
di un percorso di miglioramento per innalzare ulteriormente il
livello di ambizione".
"I prossimi mesi saranno fondamentali per prevedere dei
percorsi di miglioramento del Piano - conclude Di Mambro -, con
il pieno coinvolgimento di tutti gli attori e gli Enti a più
livelli coinvolti nell'attuazione. Miglioramenti che dovranno
riguardare tutti i settori, includendo le dimensioni trasversali
della finanza, degli impatti sociali e delle ricadute sul
tessuto produttivo nazionale".
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