Il Wwf esorta tutti i governi, in
particolare quello italiano, a resistere alle pressioni delle
multinazionali e delle compagnie petrolifere e a difendere
l'oceano in occasione di un importante incontro internazionale
sulle esplorazioni minerarie sui fondali marini iniziato a
Kingston il 10 luglio.
Dal 10 al 21 luglio, l'Italia e gli altri Stati membri del
Consiglio dell'Autorità internazionale dei fondali marini (Isa)
- l'organismo responsabile della conservazione dei fondali
marini internazionali e della regolamentazione dell'estrazione
mineraria dai fondali marini - sono riuniti per discutere un
dilemma procedurale soprannominato la scappatoia della "regola
dei due anni".
Questa regola stabilisce che, trascorsi i due anni previsti,
tutte le domande di licenza per estrazione mineraria devono
essere prese in considerazione per "approvazione provvisoria".
Tuttavia il Consiglio Isa non ha ancora concordato cosa intenda
per approvazione provvisoria. Dal 9 luglio la regola, scattata
nel 2021 in seguito a una richiesta di licenza, è scaduta,
lasciando il processo intorno all'estrazione mineraria nei
fondali marini impantanato nell'incertezza giuridica.
Il Wwf chiede quindi ai governi dell'Isa di fornire chiarezza
su come verranno gestite le domande, considerando che
probabilmente ci vorranno diversi decenni prima che la scienza
necessaria per finalizzare i regolamenti sia completa.
"L'estrazione mineraria nei fondali profondi non può
continuare senza la necessaria - e ad oggi insufficiente -
conoscenza scientifica per regolarla - afferma la responsabile
Mare del Wwf Italia, Giulia Prato -. Le conseguenze sarebbero
catastrofiche per la vita umana e marina. Siamo preoccupati che
questa regola, ora scaduta, permetterà a qualunque Paese di
avanzare richieste di sfruttamento senza che si sappia cosa
accadrà dopo".
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