Dal ghiacciaio del Belvedere
(Piemonte) che negli ultimi 10 anni ha perso fino a circa 60
metri di spessore (pari a un edificio di 20 piani) al ghiacciaio
di Dosdè Est (Lombardia) che dal 1932 ha perso il 47% della sua
superficie, e ancora dal ghiacciaio Ochsentaler (Austria) che
dal 1850 a oggi è arretrato di circa 2.400 metri fino al
ghiacciaio del Morteratsch (Svizzera) che dal 1878 ad oggi è
arretrato di quasi 3 chilometri: tutti sono "condannati a
sparire" per effetto della crisi climatica e del riscaldamento
globale. Lo rileva Legambiente nel bilancio finale della IV
edizione della campagna internazionale 'Carovana dei Ghiacciai
2023' - con un monitoraggio compiuto dal 20 agosto al 10
settembre - promossa con la partnership scientifica del Comitato
Glaciologico Italiano e in collaborazione con Cipra, la
Commissione internazionale per la protezione delle Alpi.
Legambiente lancia quindi il "Manifesto per una governance
dei Ghiacciai e delle risorse connesse", proponendo 7 azioni a
livello internazionale per una governance dei ghiacciai e delle
risorse idriche, "per una visione del ghiacciaio come una
risorsa da valorizzare in quanto fornitore di importanti servizi
ecosistemici".
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