Oceani caldi come non mai a maggio e cresce l'allarme per i ghiacciai: la febbre del Pianeta ha consegnato un nuovo record negativo al ghiaccio marino antartico per la terza volta nel 2023, con un'estensione del 17% al di sotto della media. L'allarme arriva da Copernicus, il programma dell'Unione europea di osservazione diretta e satellitare della Terra, alla vigilia della Giornata mondiale degli oceani indetta dall'Onu e che ricorre l'8 giugno. Quest'anno lo slogan è "Pianeta Oceano: le maree stanno cambiando", con l'appello a "mettere l'oceano al primo posto".
Un appello che in Italia lancia anche il Wwf per il nostro Mediterraneo "assediato": due terzi (66,8%) del mare aperto, oltre le 12 miglia dalla costa, sono flagellati da traffico marittimo, pesca insostenibile, inquinamento, tutto aggravato dagli impatti del cambiamento climatico e dai rifiuti di plastica, visto che è la sesta grande zona di accumulo al mondo, ricorda la ong lanciando il rapporto "Sos Mare fuori. Minacce e soluzioni per la tutela del mare aperto".
Proteggere il 'capitale blu' e garantire i servizi ecosistemici del Mediterraneo deve essere una priorità, rileva l'associazione del panda ricordando che tra risorse e attività "il valore annuo è di 450 miliardi di dollari: uno dei mari economicamente più importanti al mondo". Per proteggere il 'mare fuori', spiega la ong, "occorre garantire uno spazio sufficiente per la biodiversità e una gestione sostenibile delle sue risorse, anche con la collaborazione tra istituzioni, paesi e organizzazioni". Il Wwf chiede che l'Italia si attivi "concretamente e con urgenza per tutelare il 30% di tutto lo spazio marittimo, con aree marine protette, siti natura 2000 ma anche misure di gestione della pesca efficaci". Per il restante 70% il Paese deve saper "pianificare e gestire tutto il suo spazio marittimo, un'area di 537.733 chilometri quadrati".
L'oceano, ricorda l'Onu, "copre la maggior parte della terra, ma solo una piccola parte delle sue acque è stata esplorata.
Nonostante la totale dipendenza dell'umanità da esso e rispetto all'ampiezza e alla profondità di ciò che ci offre, l'oceano riceve in cambio solo un frammento della nostra attenzione e delle nostre risorse". Ma, "le maree stanno cambiando" assicurano le Nazioni Unite che stanno mettendo insieme le forze con decisori politici, scienziati, dirigenti del settore privato, rappresentanti della società civile, comunità indigene, celebrità e giovani attivisti per mettere "l'oceano al primo posto".
Intanto, record di caldo mancato per solo 0,1 gradi centigradi per la temperatura dell'aria a maggio scorso che si è quindi classificato al secondo posto a livello globale rispetto alla media di maggiotra il 1991 e il 2020, ha rilevato il Servizio per il cambiamento climatico di Copernicus.
Nel bollettino climatico, a proposito delle condizioni idrologiche, viene anche indicata umidità superiore alla media (rispetto ai mesi di maggio tra il 1991 e il 2020) negli Stati Uniti sud-orientali, nelle regioni dell'Asia orientale, nell'Australia nord-occidentale e in Tanzania ma anche nella maggior parte dell'Europa meridionale e nella parte occidentale dell'Islanda. E si ricordano pure le forti precipitazioni che hanno provocato inondazioni in Italia e nei Balcani occidentali.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA