L'interazione tra inquinamento e
cambiamento climatico imporrà un'ulteriore "pena climatica" per
centinaia di milioni di persone, secondo un nuovo rapporto
dell'Organizzazione meteorologica mondiale (Omm).
"Con il riscaldamento del globo, si prevede che gli incendi e
l'inquinamento atmosferico associato aumenteranno, anche in uno
scenario a basse emissioni. Oltre agli impatti sulla salute
umana, ciò influenzerà anche gli ecosistemi" poiché gli
inquinanti atmosferici si depositano sulla superficie terrestre,
ha ammonito il segretario generale Petteri Taalas in un
comunicato reso noto a Ginevra, in occasione della Giornata
internazionale dell'aria pulita per i cieli blu.
Secondo l'ultimo Bollettino dell'Omm sulla qualità dell'aria
e il clima, è probabile che un aumento della frequenza,
dell'intensità e della durata delle ondate di calore, nonché un
rialzo associato degli incendi boschivi, peggiorerà la qualità
dell'aria, danneggiando la salute umana e gli ecosistemi. Il
Bollettino si concentra in particolare sull'impatto del fumo
degli incendi del 2021, quando le condizioni calde e secche
hanno esacerbato la diffusione degli incendi nell'America
settentrionale occidentale e in Siberia, producendo un diffuso
aumento del particolato fine (PM2.5). Intensi incendi boschivi
hanno così generato concentrazioni di PM5, dannose per la
salute, anormalmente elevate in Siberia, Canada e Stati Uniti
occidentali.
Per Taalas, siamo di fronte a "una anticipazione del futuro"
perché si prevede n ulteriore aumento della "frequenza,
dell'intensità e della durata delle ondate di caldo, che
potrebbe portare a una qualità dell'aria ancora peggiore, un
fenomeno noto come "pena climatica", ha affermato. Le regioni
con la più forte penalizzazione climatica prevista sono
principalmente in Asia e ospitano circa un quarto della
popolazione mondiale. Il cambiamento climatico potrebbe
esacerbare anche gli episodi di inquinamento da ozono alla
superficie.
L'Ipcc, gruppo di esperti intergovernamentale sui cambiamenti
climatici, ha valutato che la probabilità di incendi boschivi
"catastrofici", come ad esempio in Cile centrale nel 2017,
aumenterà del 40-60% entro la fine di questo secolo, in uno
scenario di elevate emissioni e del 30-50% se le emissioni
saranno ridotte.
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