Cresce vorticosamente la quantità di
denaro necessaria per fronteggiare la cisi climatica globale ed
i paesi ricchi stanziano solo poco più della metà dei fondi
richiesti dalle nazioni Unite. Se nel biennio 2000-2002
infatti, servivano in media 1,6 miliardi per far fronte alla
crisi climatica nei paesi più colpiti, tra 2019 e il 2021 la
cifra è aumentata dell'819%, arrivando a 15,5 miliardi. Sono i
dati contenuti nel nuovo Report di Oxfam diffusi in occasione
dell'incontro preparatorio di Bonn a Cop27 di Sharm . Secondo
Oxfam i paesi più ricchi, responsabili della maggior parte delle
emissioni di CO2, hanno stanziato dal 2017 appena il 54% dei
fondi richiesti dalle Nazioni Unite, ossia 33 miliardi di
dollari in meno di quanto necessario a salvare migliaia di vite.
Il costo dell'impatto di eventi meteorologici estremi nel
solo 2021, ad esempio, è stato stimato in 329 miliardi di
dollari a livello globale, il terzo dato più alto mai registrato
e quasi il doppio di quanto stanziato per i paesi in via di
sviluppo per lo stesso anno.
Dal 2000, circa 3,9 miliardi di persone nei paesi a basso e
medio reddito sono state colpite da disastri climatici, ma gli
appelli delle Nazioni Unite hanno previsto aiuti solo per circa
474 milioni di persone, ossia 1 persona su 8.
"L'attività umana è responsabile già oggi dell'aumento di 1,1°C
delle temperature globali rispetto ai livelli pre-industriali. -
ha detto Gabriela Bucher, direttrice esecutiva di Oxfam
International - Un'emergenza che non farà che peggiorare se,
stando alle attuali proiezioni, supereremo la soglia di
sicurezza di 1,5°C di aumento delle temperature."
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