Sogin ha avviato l'iter di gara del
valore di 36 milioni di euro per affidare i lavori di
smantellamento del reattore della centrale del Garigliano mentre
a Latina, l'organo commissariale della società di stato ha
avviato la procedura di gara per realizzare l'impianto Magnox
che consentirà di estrarre e trattare circa 70 tonnellate di
residui in lega Magnox radioattivi. Lo rende noto la Sogin, la
società pubblica che si occupa dello smantellamento delle ex
centrali nucleari e dello smaltimento dei rifiuti.
Nella centrale del Garigliano, in particolare, sarà
smantellato il "vessel", cioè "il contenitore d'acciaio di forma
cilindrica, e di altri componenti, denominati internals,
posizionati al suo interno, nel quale, durante l'esercizio,
avveniva la reazione nucleare. La gara prevede che le operazioni
"fortemente contaminati, avvengano sotto battente d'acqua,
elemento naturale per schermare le radiazioni e quindi
consentire ai tecnici di procedere in sicurezza". Con "l'attacco
al vessel", che terminerà nel 2027, si entra "nella fase finale
del decommissioning della centrale campana".
A Latina, saranno estratte e trattate circa 70 tonnellate di
residui in lega Magnox radioattivi. La gara, per un valore di
circa 10 milioni di euro, prevede la realizzazione dell'impianto
per il recupero e il trattamento di questi residui. I rifiuti
radioattivi saranno inseriti in appositi contenitori e stoccati
nel deposito temporaneo del sito in attesa del loro conferimento
al Deposito Nazionale. Una volta estratti tutti i rifiuti i
locali interrati dove erano depositati saranno caratterizzati e
bonificati.
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