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Responsabilità editoriale di ASviS
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Negli ultimi cinque anni, le bambine e i bambini nell'Unione europea hanno affrontato sfide significative, aggravate da eventi come la pandemia, che ha impattato la loro salute mentale e l'istruzione, e dai crescenti effetti del cambiamento climatico sulla loro salute e sullo stile di vita. La trasformazione digitale ha introdotto sia vantaggi sia rischi per lo sviluppo e l'apprendimento dei bambini. Le dinamiche demografiche in cambiamento, con cali delle nascite e invecchiamento della popolazione, stanno ridefinendo le necessità di accesso ai servizi per i bambini, soprattutto nelle aree rurali. L’inflazione economica ha ulteriormente complicato il panorama, mentre la guerra in Ucraina ha reintrodotto minacce alla sicurezza per i bambini in tutta Europa. Questi fattori hanno intensificato le preoccupazioni per la salute mentale e fisica dei bambini, ampliato le disuguaglianze educative e aumentato i rischi di povertà ed esclusione sociale.
In vista delle elezioni del Parlamento europeo di giugno, che daranno il via a un nuovo ciclo politico quinquennale, il rapporto "Lo stato dei bambini nell'Ue 2024" dell'Unicef diffuso il 19 febbraio propone analisi e raccomandazioni per salvaguardare il benessere e i diritti delle bambine e dei bambini, con un occhio di riguardo verso coloro che si trovano in situazioni di maggiore difficoltà.
A inizio 2022 si stimavano circa 81 milioni di bambine e bambini nell'Ue, il 18% della popolazione. Negli ultimi dieci anni, il numero di bambini è diminuito di circa un milione, mentre la popolazione totale è cresciuta di sei milioni.
Le famiglie con bambini sono sempre meno, rappresentando quasi un quarto del totale. Una situazione data dal calo delle nascite, dall’invecchiamento della popolazione e dall’aumento delle famiglie composte da una sola persona, tutti fattori che hanno implicazioni sulla povertà infantile e sui rischi di esclusione sociale, così come sulla cura, sull’assistenza e sul supporto di genitori e nonni.
Il 68% dei bambini vive in famiglie guidate da una coppia, il 12% in famiglie monoparentali. Quasi un quarto delle famiglie è definito come "altro", spesso famiglie multigenerazionali, in cui si stima che viva il 20% dei bambini.
Il Rapporto presenta le evidenze distribuite su quattro principali focus considerati rilevanti per il benessere delle bambine e dei bambini nell'Ue:
Il Rapporto dell’Unicef indica quattro aree di particolare rilevanza in relazione a fattori che impattano sul benessere delle bambine e dei bambini:
Il Rapporto sottolinea alcune questioni critiche da considerare nel prossimo ciclo politico dell'Ue e richiede un consolidamento degli sforzi in corso e un incremento degli investimenti finanziari.
Le raccomandazioni dell’organizzazione per l’infanzia mirano a garantire che i diritti e il benessere dei bambini rimangano una priorità nell'Ue, promuovendo politiche che tengano conto delle esigenze e dei diritti delle generazioni attuali e future di giovani cittadini dell'Ue: salvaguardare e accelerare i progressi sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza; rafforzare la governance per i bambini, considerando l’impatto sui giovani in tutte le politiche e leggi dell’Ue; migliorare la base di evidenza con una nuova strategia di raccolta dati che includa i bambini; adottare una strategia globale pluriennale e multisettoriale per la salute mentale, dotata di costi e risorse; aggiornare e applicare la legislazione per promuovere l'uso sicuro delle tecnologie digitali.
di Monica Sozzi
Responsabilità editoriale di ASviS
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