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In evidenza
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Responsabilità editoriale di ASviS
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Per comprendere meglio la complessità della società, adattare le politiche e le strategie alle esigenze della popolazione e pianificare per il futuro in modo più efficace è utile lo studio per generazioni. Analizzare, quindi, gruppi di persone che sono nate e hanno vissuto in un periodo specifico e che condividono alcune caratteristiche comuni, come l'età, le esperienze storiche, culturali o sociali.
Le caratteristiche, i comportamenti, i valori delle generazioni possono avere impatti significativi sull'economia e sulle politiche sociali; ad esempio, la generazione più giovane può avere esigenze e aspettative diverse riguardo all'istruzione e al mercato del lavoro.
Essere nati in un determinato periodo storico significa subire l’influenza di tutti gli avvenimenti che lo caratterizzano, per questo le generazioni sono profondamente diverse tra loro. Gli individui che vivono attualmente sul nostro pianeta sono generalmente classificati in sei generazioni:
La distribuzione delle generazioni cambia nei vari Paesi in funzione delle dinamiche demografiche e dei fattori socio-economici. In Italia, su 58,9 milioni di abitanti si nota la predominanza dei Boomers e dei Millennials che superano rispettivamente i 13,5 milioni di individui.
Fig. 1 Distribuzione delle diverse generazioni in Italia – 1 gennaio 2023
Queste generazioni convivono per periodi lunghi nella stessa società, famiglia, lavoro, con aspettative e obiettivi diversi. Pertanto, è necessario conoscere le caratteristiche e le differenze e sfruttare il potenziale nascosto di ciascuna generazione nei diversi ambiti[1].
In questo contesto i rapporti intergenerazionali possono presentare sia sfide che vantaggi. Problemi possono sorgere per mancanza di comprensione e comunicazione, conflitti di valori, divario tecnologico, problemi economici. D’altro canto lo scambio di conoscenze ed esperienze, l’integrazione sociale, il sostegno emotivo possono aiutare la crescita personale. La chiave per sfruttare al meglio questi rapporti è la comunicazione aperta, il rispetto reciproco e la volontà di imparare dagli altri.
Tutte le generazioni possono dare un notevole contributo allo sviluppo integrato e non divisivo delle relazioni intergenerazionali future nonché all’intensificazione del dialogo tra le generazioni
La misurazione delle differenze tra le generazioni richiede un approccio multidisciplinare, che combini metodi quantitativi e qualitativi per cogliere la complessa interazione dei fattori che modellano le dinamiche generazionali.
Diversi indicatori statistici possono essere utilizzati per evidenziare le differenze generazionali, con particolare riferimento ai seguenti domini:
I metodi comunemente utilizzati per produrre questo tipo di informazioni sono indagini e i sondaggi; Analisi quantitative di Big data - come i dati dei censimenti o di archivi amministrativi per identificare tendenze e modelli tra le generazioni-; Studi longitudinali (o di coorte), in cui gli stessi individui sono seguiti per un periodo di tempo, consentendo di osservare come l'invecchiamento e l'evoluzione delle condizioni socio-economiche cambino gli atteggiamenti e i comportamenti[2]. Ricerche qualitative - interviste e focus groups possono fornire approfondimenti sulle esperienze, le prospettive e i valori delle diverse generazioni.
Lo studio delle generazioni richiede la disponibilità di dati affidabili su argomenti rilevanti per ciascuna di esse. Le fonti maggiormente utilizzate sono quelle prodotte dagli istituti nazionali di statistica, organizzazioni internazionali (Eurostat, Onu, Ocse, ecc.), centri di ricerca, società di ricerche di mercato (Nielsen, Kantar, GfK), Facebook, Twitter e Google.
Utilizzando una combinazione di metodi di ricerca quantitativi e qualitativi si può ottenere una comprensione completa delle differenze tra le generazioni e delle loro implicazioni per la società, la cultura, l'economia e la tecnologia.
L'analisi generazionale dovrebbe essere basata su dati storici in grado di confrontare le generazioni in fasi simili della vita (analisi per coorte). Questo obiettivo richiede la disponibilità di una lunga serie temporale di informazioni, a volte difficilmente confrontabili nel tempo[3].
Quando non ci sono i dati per fare un'analisi generazionale, è necessario esaminare le differenze dei vari fenomeni in base all'età degli individui, che è uno dei predittori più comuni delle differenze di atteggiamenti e comportamenti.
Per fare un confronto tra individui di diverse età non sempre si ricorre alle sei generazioni sopra definite, ma si adottano altre tipologie di classificazioni che consentono di definire bene i dati disponibili e di evitare di rafforzare stereotipi dannosi o di semplificare eccessivamente le complesse esperienze vissute dalle persone.
di Giuliana Coccia - Da FUTURAnetwork.eu
Immagine di copertina: zinkevych
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