"Non basta ideare farmaci in base
ai meccanismi che scopriamo con la ricerca. Dobbiamo testarli
meglio, in base all'effettiva efficacia. Purtroppo devo dire, al
di là di ogni ideologismo e populismo che lasciano il tempo che
trovano, che ci sono forti interessi economici delle case
farmaceutiche, che hanno portato alla registrazione di alcuni
farmaci la cui efficacia è perlomeno dubbia". Così Luciano
Mutti, primario del reparto di Oncologia dell'ospedale San
Salvatore dell'Aquila, professore di Oncologia all'Università
del capoluogo, in riferimento al convegno internazionale
'Progressi all'avanguardia nella nostra lotta contro il cancro.
La scienza come simbolo di resilienza di una città e di una
comunità', in programma oggi all'Aquila.
Un evento a cui parteciperanno medici oncologi di fama
internazionale. "Un farmaco oncologico, tenuto conto del suo
altissimo costo, deve fare invece quello che un paziente con il
cancro vuole, ovvero vivere il più a lungo possibile e nel
miglior modo possibile. A maggior ragione è fondamentale
aumentare la qualità della sperimentazione clinica, attraverso
nuovi modelli matematici, come sta facendo ad esempio un gruppo
di studio israeliano che è presente al convegno internazionale".
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