Dopo due settimane di protesta in
'acampada' davanti alla sede del Dipartimento di Scienze Umane
dell'Università dell'Aquila, gli studenti partecipanti,
sostenuti da Rifondazione Comunista e alla delegazione locale
della lista 'Pace, terra e dignità', hanno animato un corteo per
le vie del centro storico dell'Aquila.
"Chiediamo all'Univaq - si legge nel manifesto della
mobilitazione - e agli altri istituti di ricerca della città,
come il Gran Sasso Science Institute, di prendere una posizione
netta contro il genocidio in atto ai danni del popolo
palestinese, interrompendo ogni rapporto con le Università di
Israele, braccio forte dell'apparato di occupazione coloniale e
base fondamentale di supporto al complesso politico-militare
israeliano nei territori palestinesi occupati".
"Chiediamo - ribadiscono i manifestanti - di interrompere i
rapporti con la Leonardo, una tra le maggiori aziende di
produzione e ricerca in campo bellico, che produce le stesse
armi usate dall'Idf e dallo Stato turco nel genocidio di
palestinesi e curdi. Pensiamo che i luoghi della formazione
debbano tornare ad essere dei luoghi di pace e di accoglienza,
lontani da derive nazionaliste, da pratiche di violenza, morte,
distruzione dei diritti umani". Chiesto al rettore Univaq
Edoardo Alesse un incontro "pubblico e formale".
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