"Sono stati quattro giorni pieni di
entusiasmo. Le nostre cantine crescono, fanno innovazione, e poi
ci sono le esperienze giovani, che alimentano e potenziano il
comparto vitivinicolo abruzzese". Lo ha detto il Vice Presidente
della Giunta regionale delegato all'agricoltura, Emanuele
Imprudente, nel corso del punto stampa nel quale ha fatto il
bilancio della partecipazione dell'Abruzzo al Vinitaly, il
salone internazionale del vino e dei distillati di Verona,
iniziato il 14 aprile e che si è concluso oggi. La Regione è
presente con uno stand consortile di 1.500 metri quadri, nel
cuore del padiglione 12.
"Abbiamo avuto presenze importanti, con la visita della
premier Meloni e del ministro Lollobrigida, a testimonianza di
quello che è il valore dell'Abruzzo - prosegue Imprudente -, una
regione che sta crescendo, nel settore nazionale e
internazionale, e siamo infatti tra i padiglioni più attrattivi
di tutta la fiera, segno che il lavoro percorso e tracciato in
questi anni inizia a dare i suoi frutti. Fra grandi classici e
scelte rinnovate, abbiamo il nostro Cerasuolo, il vino rosé
'vero' che ci caratterizza e cresce nelle classifiche di
vendite. Poi c'è il Montepulciano d'Abruzzo che rappresenta la
nostra storia e cultura, ma per il quale si sta cercando di dare
innovazione. Per la prima volta siamo al Vinitaly anche con il
Trabocco, spumante Doc entrato nei mercati per caratterizzare la
bollicina d'Abruzzo. Vorrei ricordare - osserva ancora
Imprudente - che usciamo da due anni di pandemia, che hanno
complessivamente creato delle difficoltà enormi, ma al tempo
stesso imposto di mettere in campo nuove soluzioni. Viviamo oggi
un momento caratterizzato da una crisi internazionale molto
delicata, e per chi come noi si sta aprendo in maniera
importante sui mercati internazionali, ciò rappresenta un
problema. Tuttavia riusciamo ad affermare la qualità delle
nostre aziende, la capacità di stare sui mercati con le
eccellenze che sono un valore unico, stiamo imponendo e
caratterizzando un brand, dando le giuste risposte a quella che
è l'esigenza del consumatore, e mi permetto di dire, del
turismo, perché ovviamente vino, turismo, enogastronomia e
storia e cultura rappresentano - conclude Imprudente - un unicum
straordinario".
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