Il passo lento, cadenzato e
sincronizzato, diventa metronomo dello stesso corteo. Lo
struscio, l'incedere trinitario, sono in tanti a ripeterlo lungo
la processione, circa 240 in saio rosso, che formano un corpo
solo ed un'anima sola. I trinitari dell'Arciconfraternità di
vico dell'ospedale accompagneranno questa sera, dalle ore 20
(all'imbrunire), la storica processione del Venerdì Santo, per
il 197/o anno di fila. La prima edizione, stando agli archivi,
risale al 13 aprile 1827 quando la Congrega dei Nobili lasciò il
testimone proprio ai trinitari.
Una città in pieno fermento, pronta ad accogliere la fiumana
di turisti. L'attesa, in particolare, si tocca con mano nei
vicoli del centro storico. Lì l'accoglienza diventa ancor più
viscerale ed ancestrale. C'è chi prepara una croce. Chi accende
una candela. Perchè, come ripete con la voce rotta dall'emozione
uno degli abitanti, la "processione passa sotto casa". Novità
importante riguarda il maggiore coinvolgimento dei giovani, le
cosiddette nuove leve, che garantiscono il ricambio
generazionale per portare avanti la secolare tradizioni. Saranno
loro, alle 18, ad aprire la chiesa della santissima trinità,
momento che strappa sempre qualche lacrima. Una scelta mirata
del direttivo dell'arcisodalizio trinitario che punta a
coniugare tradizione e innovazione come rimarcano il rettore,
Raffaele Carrozza e i componenti Bruno Spagnoli (maestro
novizi), Lucio Silvestri (capo dei sagrestani d'onore) e Pino
Colangelo che da ieri sta allestendo le statue assieme ad un
gruppo ristretto di confratelli. Quest'anno, inoltre,
l'arciconfraternita ha acquistato 11 nuovi fanali che si
andranno ad aggiungere a quelli già in magazzino. In totale,
questa sera, saranno 54. Tra i 120 cantori ci saranno cinque
nuovi elementi tra cui un giovanissimo di 15 anni. Al debutto
anche i cinque nuovi sagrestani d'onore.
L'avvio della processione, che simbolicamente ricorda la
traslazione di Gesù deposto dalla croce verso il sepolcro, sarà
preceduto da una riflessione del vescovo. La chiesa sarà aperta
alle 18. Da quel momento tanti sulmonesi e centinaia di turisti
visiteranno la chiesa, per accostarsi per pochi commoventi
momenti al catafalco con la bara del Cristo Morto, al tronco, la
grande croce vellutata cremisi che apre la processione e alla
statua dell'Addolorata. Poi la processione, con le prime note
della marcia funebre e subito dopo il canto del Miserere, si
avvierà verso via Ciofano, attraversando via Corfinio, via
Barbato, la villa comunale, corso Ovidio, via De Nino, via
Angeloni e piazza Garibaldi dove avverrà il simbolico "scambio"
con i confratelli di S.Maria di Loreto, in mozzetta verde,
quelli della rappresentazione pasquale della Madonna che scappa.
Poi l'ingresso dei trinitari in piazza Plebiscito e intorno alla
mezzanotte il rientro in chiesa, preceduto dalla preghiera
finale del vescovo, davanti alla chiesa dell'Annunziata.
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