Un detenuto ha tentato una
rocambolesca evasione dal carcere pescarese di San Donato, con
dinamiche ancora da chiarire. Lo rende noto l'Unione Sindacati
Polizia Penitenziaria (Uspp Abruzzo) che spiega come sia stata
evitata l'evasione "grazie all'immediato allarme dato via radio
dal collega che lo ha visto fuggire verso il muro di cinta dove
sono accorsi immediatamente due poliziotti, riuscendo a
bloccarlo".
"Siamo costretti a ribadire le criticità di questo istituto -
si legge in una nota - che, come da noi più volte evidenziato, è
stato lasciato nel più totale abbandono, sia dal punto di vista
strutturale sia dal punto di vista organico. I problemi iniziano
da lontano, dalla decisione delle chiusure degli ospedali
psichiatrici giudiziari (Opg), senza programmare prima
l'apertura di un numero adeguato delle residenze per
l'esecuzione delle misure di sicurezza (Rems). È impensabile che
nel 2024 - prosegue la nota di Uspp Abruzzo - all'interno degli
istituti Italiani si continui a gestire detenuti comuni, insieme
a soggetti con problemi di natura psichiatrica così come
soggetti in gravi condizioni di tossicodipendenza, specie quando
i numeri di sovraffollamento raggiungono, come a Pescara, oltre
il 150%, con carenza organica di oltre il 40%, un muro di cinta
che risulta essere il più basso d'Italia, continui
avvicendamenti nella figura di direttore d'istituto e
attualmente l'assenza di un comandante titolare. Gli eventi
critici ormai sono quotidiani e provocano, nelle esigue unità di
personale disponibili, una situazione costante di stress
correlata alle precarie condizioni lavorative".
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