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Dodici milioni di euro per riciclo terre rare da auto e lampade

Dodici milioni di euro per riciclo terre rare da auto e lampade

Grazie a 2 progetti europei sviluppati da Università dell'Aquila

ROMA, 11 maggio 2023, 11:57

Redazione ANSA

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Dodici milioni di euro complessivi per fare un importante passo avanti nel riciclo delle cosiddette terre rare, una quindicina di elementi chimici divenuti essenziali per tutte le tecnologie del presente e del futuro come batterie ricaricabili, dispositivi di ultima generazione ed energie rinnovabili. Il finanziamento è destinato, infatti, a due progetti europei sviluppati dall'Università dell'Aquila, che puntano a trasferire in ambito industriale le tecniche messe a punto dai ricercatori, recuperando terre rare da automobili elettriche e ibride, dai generatori eolici e da altri dispositivi come hard disk e lampade fluorescenti.
    I 12 milioni sono stati ricavati grazie al brevetto dell'Università ottenuto in questo campo, che è ormai diventato prioritario per la transizione energetica ed ecologica. Il primo progetto, chiamato New-Re, è partito a fine 2022 ed è affidato al Consorzio Erion, del quale fanno parte sia aziende che enti di ricerca: lo scopo è quello di realizzare un primo impianto pilota per il recupero delle terre rare dai magneti contenuti nei motori elettrici e negli altri dispositivi. Il secondo progetto, invece, partirà agli inizi di settembre 2023 e sarà coordinato dall'azienda Itelyum Spa (coinvolta anche nel primo studio). In questo caso verrà effettuata l'industrializzazione vera e propria del processo, con la realizzazione di un impianto sempre per la produzione di terre rare a partire da magneti, ma con la possibilità di trattare anche altre tipologie di materiali come schede elettroniche e batterie al litio. Con altri due progetti Horizon 2020 attivi, sempre finalizzati al recupero di questi elementi, l'Università dell'Aquila consolida quindi la sua posizione a livello nazionale ed europeo in questo campo, anche con la possibilità di utilizzare un proprio impianto pilota e attrarre ricercatori dall'estero.
   

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