"La municipalità ha stabilito di
conferire il primo Premio del Perdono a Papa Francesco, quale
riconoscimento alla sua instancabile attività pastorale ispirata
alla riconciliazione".
È l'annuncio del sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi, che ha
presentato oggi all'auditorium del Parco il manufatto dedicato a
coloro che si sono distinti quotidianamente nel favorire il
dialogo tra i popoli, la pace e la riconciliazione, alla
presenza del vescovo ausiliare dell'Aquila, monsignor Antonio
D'Angelo, e dello scultore orafo Paolo Mazzeschi.
"L'idea del premio nasce dall'importanza di valorizzare il
messaggio celestiniano. Perdonare, come ha ricordato ieri sera
il cardinale Petrocchi in occasione dell'apertura della 728°
edizione della Perdonanza celestiniana, non significa
dimenticare - ha detto Biondi - ma elaborare il torto subito e
riconciliarsi con il mondo, un'esigenza mai come ora così
sentita. Papa Francesco, che con la sua presenza straordinaria
sarà domenica all'Aquila per l'apertura della Porta Santa, ci
ricorda che tutti possono collaborare a edificare un mondo più
pacifico: a partire dal proprio cuore e dalle relazioni in
famiglia, nella società e con l'ambiente, fino ai rapporti fra i
popoli e fra gli Stati. Parole, come sempre, di grande
ispirazione che hanno assunto maggiore forza al cospetto della
devastazione in atto in Ucraina. Da qui la decisone della
municipalità di conferire il premio al Pontefice", spiega il
primo cittadino.
L'udienza, con la partecipazione dell'arcivescovo metropolita
dell'Aquila, cardinale Giuseppe Petrocchi, potrebbe tenersi già
il prossimo 7 settembre.
Il manufatto è stato realizzato da Mazzeschi. Gli elementi
identitari del progetto artistico fanno riferimento alla storia
antica e moderna dell'Aquila e alla Perdonanza celestiniana.
L'opera, in plexiglass e titanio presenta in primo piano il
Fiore della Memoria (il fiore dello zafferano o crocus),
introdotto quest'anno dall'Amministrazione comunale, in
occasione della ricorrenza del 6 aprile, quale simbolo del
dolore e della speranza della città che rinasce, sormontato da
tre archi che rappresentano la Porta Santa di Collemaggio.
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