Un funerale sobrio, una
bara di legno chiaro ingentilita da un mazzo di fiori bianchi:
così Ponte San Nicolà, alle porte di Padova, ha voluto ricorda
stamane a 10 giorni dalla morte Adriano Scandellari, l'ingegnere
57enne di Enel Green Power morto nella tragedia di Suviana.
La piccola chiesa era gremita di gente, circa 500 persone, al
punto che altrettante hanno dovuto seguire il rito funebre
all'esterno, nel sagrato. Ad officiarlo è stato l'amico-parroco
di Ponte San Nicolò, don Daniele Cognolato con accanto il
fratello don Leonardo, ad abbracciare idealmente la famiglia, la
moglie Sabrina, le figlie, la sorella e papà Cesare. Per la
località padovana oggi è lutto cittadino e le bandiere sono
tutte a mezz'asta, abbassate le serrande dei negozi.
Particolarmente toccanti le parole di don Daniele che ha
voluto ricordare l'impegno di Scandellari nel consiglio
pastorale e in generale all'interno della parrocchia. Il
sacerdote ha voluto prendere la parola anche all'inizio del rito
per ricordare un particolare che ha molto colpito la comunità.
"Mercoledì scorso - ha raccontato - abbiamo chiuso il feretro e
salutato il suo volto: nella stessa ora un fulmine ha colpito il
nostro campanile e l'orologio si è fermato, quello stesso che
regolava proprio lui".
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